Seppur edito da un paio di lustri, questo romanzo di Joe R. Lansdale fa ancora parlare di sé. Definito dalla stampa un capolavoro del noir made in Usa, il romanzo dello scrittore statunitense mescola generi ed atmosfere che non possono che rimandare ai cult movie degli anni ‘40
di Mimmo Cacciola
Ecco a voi servito e riverito il neo pulp degli anni venti. Questo romanzo, dal titolo Il mambo degli orsi porta la firma di quel tale autore Joe R. Lansdale prolifico e geniale ragazzaccio americano già noto alle cronache letterarie, e non solo, per la sua versatilità. Edito da un paio di lustri lo scritto di Lansdale sviscera la profonda provincia americana per raccontarci l’ennesima storia noir non a caso definita un capolavoro made in Usa.
“La coppia di detective più strampalata, – leggiamo nelle note editoriali – una ragazza che non si fa trovare e una città dove regna un clima d’odio. Un capolavoro del noir contemporaneo «made in Usa» che è già diventato un classico. Leonard questa volta ha combinato un casino: ha dato fuoco alla casa dei vicini. Per evitare qualche nottata di carcere si mette, insieme al fido Hap ovviamente, sulla pista dell’avvocato Florida Grange, attuale compagna del capo della polizia ed ex ragazza di Hap. Florida è scomparsa mentre stava cercando di scoprire la verità sulla morte in prigione del figlio di un leggendario musicista blues. Le tracce della ragazza conducono a Grovetown, una cittadina texana dove spadroneggia un gruppo legato al Ku-Klux Klan, e dove i due investigatori capiscono subito di non essere i benvenuti”.
Sembra, allora, di essere ripiombati dalle parti del buio oltre la siepe e di sentire Lee Harper sghignazzare. Quel sud bigotto e bifolco, quel sud razzista pieno di mangia sugna ignoranti, quel sud pericoloso e splendido, quel sud da scorrazzare in lungo e largo che i neri li appende agli alberi dopo avergli bruciato la casa, bè signore e signori quel sud esiste ancora ed è materia di scontro e di letteratura.
“Un romanzo avvincente dalla prima all’ultima pagina, – si affrettano a chiarire le note – sorretto da un’incredibile sequenza di irresistibili trovate, da uno stile scoppiettante e da una cupa tensione che avvolge ogni cosa in un’atmosfera da incubo impossibile da dimenticare”.
Fa impressione, poi, scoprire che esiste in rete tutta una schiera di fan sfegatati di Lansdale. Ad esempio sul blog La bara volante che recensisce e seppellisce libri si legge: “Difficile dopo un romanzo molto riuscito, sfornarne un altro che sia allo stesso livello, Lansdale per la terza avventura di Hap e Leonard, non solo tira fuori un altro gran libro, ma lo ambienta praticamente pochi mesi dopo la fine del precedente Mucho Mojo, infatti l’inizio è familiare: la polizia va a casa di Leonard dopo che lui ha bruciato la casa dei suoi vicini, spacciatori di Crack. La trama de Il Mambo degli Orsi forse è appena un po’ meno complessa di quella del libro precedente e Lansdale, anche questa volta, semina tutti gli indizi per stuzzicare la voglia di giocare all’investigatore del lettore. È un Western, con la struttura di un Western, con tanto di sceriffo della cittadina e lo scontro nel Saloon/Tavola calda, basta dire che proprio nella scena della tavola calda, Leonard indossa un cappello da Cowboy, forse un po’ fuori luogo sul suo testone, ma provate a convincerlo a toglierselo. Ma il bello del romanzo sta tutto nell’ambientazione del Texas orientale, che Landsale descrive alla perfezione, anche se lo innaffia di pioggia, cosa inedita per l’iconografia del posto, il resto lo fa la mistica del più grande stato d’America, che nei romanzi di Lansdale è un posto dove qualcuno può scomparire ancora senza lasciare tracce con la stessa facilità di come poteva accadere nel vecchio West, anche se la storia è ambientata negli anni ’90, però senza darlo mai a vedere, anzi, il tempo sembra essere sospeso. Poi parliamoci chiaro: solo Big Joe può sfornare uno sceriffo come Cantuck, razzista, ma giusto, che pensa alla beneficenza, ma è afflitto da un’orchite fuori controllo, ridicolo e letale allo stesso tempo, odioso e odiabile, ma anche degno di attenzioni”.
Joe R. Lansdale è uno scrittore statunitense. Versatile e prolifico, si è cimentato in avvincenti trame di genere (western, noir, thriller, fantascienza), rinnovandole con uno spiccato gusto pulp nella scelta di elementi grotteschi e di un linguaggio triviale e irriverente. La sua vena migliore si esprime nella capacità di penetrare l’atmosfera del profondo Sud, in violenti chiaroscuri che esaltano l’amicizia, l’amore, il sesso e denunciano le discriminazioni razziali, la malvagità e la stupidità. Atto d’amore (Act of Love, 1980), La notte del drive-in (The Drive-In, 1988, primo di una serie horror), Il mambo degli orsi (Two-Bear Mambo, 1994), In fondo alla palude (The Bottoms, 2000), La sottile linea scura (A Fine Dark Line, 2002), Tramonto e polvere (Sunset e Sawdust, 2004). Nel 2008 sono stati pubblicati anche La morte ci sfida, Fuoco nella polvere, Il carro magico e Assassini nella giungla. Nel 2010 è uscito Devil Red (Fanucci). Nel 2012 Einaudi ha pubblicato Acqua buia, considerato il suo capolavoro e nel 2013 La foresta e Una coppia perfetta. Del 2014 è Notizie dalle tenebre (Einaudi). Nel 2015 esce La foresta e Honky Tonk samurai (entrambi Einaudi); nello stesso anno vince il Raymond Chandler Award. Nel 2016 pubblica sempre con Einaudi Paradise Sky, cui seguono Io sono Dot e Bastardi in salsa rossa (2017), Il sorriso di Jackrabbit. Un’indagine di Hap & Leonard (2018) e Hap & Leonard Sangue e limonata (2019). Tra le altre pubblicazioni Caldo in inverno (Mondadori, 2020), Una Cadillac rosso fuoco (Einaudi, 2020) e Jane va a nord (Einaudi, 2020).
Joe R. Lansdale
Il mambo degli orsi
Einaudi, 2004