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“Il tesoriere”, intrecci di potere nella Roma della Guerra Fredda

Quando la dolce vita romana era il parco giochi di spie, faccendieri e criminali

Tutti possono acquistare il nuovo libro di Gianluca Calvosa, edito per i tipi di Mondadori, dal titolo Il Tesoriere. Storia a fosche tinte di un’epoca appena passata eppure lontanissima: guerra fredda e spionaggio internazionale, truffatori, criminali ed eroi inconsapevoli con sullo sfondo la Roma ancora papalina con un piede nel boom ed uno nei postumi della dolce vita, in attesa di quegli anni di piombo che segneranno l’Italia e gli italiani per sempre

di Mimmo Cacciola

Ecco un altro esempio ben scritto di microstoria che intercetta, osservandola in filigrana, la macrostoria. Stiamo parlando del romanzo di esordio dell’ingegnere napoletano Gianluca Calvosa dal titolo Il Tesoriere (Editore: Mondadori, Collana: Strade blu, pagg.396, € 18,05), romanzo che racconta quell’Italia del 1972 non ancora sazia dei postumi del boom e non ancora pronta per le bombe, la violenza, i sequestri e le pistolettate degli anni di piombo.

In questo avvincente romanzo d’esordio – si legge nelle note – Gianluca Calvosa ricostruisce le dinamiche di una stagione cruciale per la storia italiana, che ancora si riverbera con la sua ombra fosca sul presente. Italia, 1972. Dopo quattordici anni trascorsi tra i corridoi polverosi di un soffocante archivio alla periferia di Milano, Andrea Ferrante è ormai rassegnato al suo dignitoso quanto anonimo ruolo di piccolo funzionario politico, ben lontano dalla radiosa carriera cui un tempo sembrava destinato. Il rapporto con la moglie Sandra si trascina stancamente. Con suo figlio Umberto, poco più di qualche sporadico litigio. A strapparlo dal torpore del fallimento è un’inattesa convocazione a Roma dove, contro ogni logica e consuetudine, il nuovo segretario del PCI lo nomina tesoriere del partito”.

Questo piccolo eroe borghese, quasi anonimo, strappato dalla sua scialba e grigia quotidianità impiegatizia di partito, è proiettato in un mondo ovviamente non suo e deve correre per adeguarsi agli uomini ed alle situazioni cui deve dare conto. Un signor G alle prese ed al soldo di una storia più grande di lui, come sempre accade per i piccoli inconsapevoli eroi del nostro tempo passato, presente e futuro.

L’entusiasmo per il prestigioso incarico, – proseguono le note di copertina – però, lascia presto il posto allo sconcerto: non solo il suo predecessore è stato trovato morto in circostanze poco chiare, ma il primo compito che Ferrante deve affrontare è interrompere il fiume di denaro proveniente da Mosca. Sono anni densi di fermento, quelli della Guerra Fredda, delle università occupate, del volantinaggio in fabbrica, dei cortei di piazza e delle prime vittime del terrorismo. L’Italia è troppo strategica per lasciare l’iniziativa al nemico: comunisti, democristiani, CIA, KGB, servizi deviati, brigatisti e alti prelati del Vaticano si incrociano a Roma, vero epicentro della contrapposizione tra Mosca e Washington, mettendo in scena un conflitto senza precedenti che, anestetizzato dall’abbraccio della Dolce Vita, trasforma la Città Eterna nel parco divertimenti dello spionaggio internazionale. Gli eventi che hanno catapultato l’inconsapevole tesoriere in un labirinto senza apparente via di uscita risvegliano storie provenienti da lontano che si danno appuntamento sulle sponde del Tevere per fare i conti con il passato. Storie di soldi, tanti soldi, storie di militanza e di tradimenti, di fantasmi testardi, nobili proletari, truffatori metodici, ministri senza culto, criminali devoti ed eroi inconsapevoli”.

Storia di un romanzo criminale ante litteram e ad alti livelli di un potere non sempre specchiato che non si sporca sempre le mani mostrando così il vero volto ed i suoi loschi traffici e giochi. Una occasione per fare una analisi storica, godendosi anche una buona lettura densa di suspense e colpi di scena. Cosa si può desiderare di più.

Gianluca Calvosa (Napoli, 1969) dopo la laurea in ingegneria ha svolto un’intensa attività manageriale per poi fondare OpenEconomics, società leader in Italia nella valutazione d’impatto socioeconomico, e Standard Football, spin-off di analisi finanziaria in ambito sportivo. Dal 2002 al 2006 ha diretto la casa editrice de “Il Riformista”, “New Politics” e “Quaderni Radicali” e nel 2004 ha contribuito alla nascita di “Formiche”, magazine multimediale di economia e politica di cui è tuttora presidente.

Gianluca Calvosa
Il tesoriere
Mondadori, 2021

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