Di Diana Ridini
“Un boato scuote il terreno. Poi, soltanto sassi. Sassi, brandelli e ossa rotte. Sembrava che ormai fosse acqua passata, che il diavolo avesse riposto il suo possente tamburo, che i fischi, gli scoppi e gli sconquassi della guerra avessero abbandonato la strada del cielo. Che almeno dall’alto non piovesse più metallo. Con il procedere dell’estate anche i bombardamenti sono finiti. E allora cos’è stato? Perché i crocifissi ora pendono storti dai loro chiodi fissati alle pareti? In via Rua del Piano è successo l’inferno. La casa di Giovanni e della sua famiglia non esiste più. Qualcuno sta imbambolato davanti alle macerie e alle fiamme, lanciando lo sguardo oltre la nube di polvere grigia. Tra le macerie c’è solo il giovane Salvatore, è ancora vivo. Anche Gaetano, suo fratello, è vivo. Si contorce per terra, coperto di sangue. Gli altri maschi della famiglia sono morti. L’inferno, finora, sembrava lontano da Corleone”.
A trent’anni dalla strage di Capaci, nel suo nuovo libro, “Solo è il coraggio”, Roberto Saviano rende omaggio alla memoria di Giovanni Falcone. Nell’attentato compiuto da Cosa Nostra persero la vita anche la moglie Francesca Morvillo, 47 anni e pure lei magistrato, e i tre agenti della scorta: Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, entrambi trentenni, e Vito Schifani, di 27 anni. L’autore di «Gomorra» ripercorre i passi di Falcone, facendo appello a varie fonti, agli atti dei processi, alle testimonianze di chi lo ha conosciuto. Il risultato è il ritratto completo, a tratti inedito, di una delle personalità più prestigiose nella lotta alla mafia in Italia. Falcone era innamorato della sua terra, intendeva onorare le sue origini. Per questo ha lavorato senza risparmiarsi nel tentativo di difendere da tutto ciò che era corrotto la sua Sicilia.
Non voleva essere un martire, tantomeno un eroe. Come si legge nella quarta di copertina del nuovo libro di Roberto Saviano pubblicato da Bompiani, è questa “la storia di un magistrato che insieme a pochi altri intuisce la complessità di un’organizzazione criminale pervasiva, ne segue le piste finanziarie, ne penetra la psicologia e ne scardina la proverbiale omertà, è narrata in queste pagine con l’essenzialità di un dramma antico: sul proscenio, un uomo determinato a ottenere giustizia, assediato dai presagi più cupi, circondato dal coro dei colleghi che prima di lui sono caduti sotto il fuoco mafioso; stretto, nelle notti più buie, dall’abbraccio di una donna che ha scelto di seguirlo fino a dove il fato si compirà”.
Con il suo ultimo lavoro Roberto Saviano ha voluto ricordare il giudice palermitano strappandolo alla fissità dell’icona spingendo la narrazione fino a quello «spazio intimo dove le scelte cruciali maturano prima di accadere». Il lettore si troverà di fronte un romanzo intenso che narra una pagina fatidica della nostra storia, ma soprattutto illumina la vita di un uomo che, nel pieno della carriera, fu in realtà al culmine del suo isolamento. Una storia di coraggio, di profonda solitudine.
Roberto Saviano
Solo è il coraggio
Bompiani, 2022