Per terrorismo si intende “l’utilizzo di violenza illegittima, finalizzata a incutere terrore nei membri di una collettività organizzata e a destabilizzarne o restaurarne l’ordine, mediante azioni quali attentati, rapimenti, dirottamenti di aerei e simili”. Questa è la definizione dell’enciclopedia Treccani. Ma da dove nasce questa parola?
Il termine terrorismo nasce in Europa dopo la Rivoluzione Francese e da qui viene poi esportato in tutto il mondo. Fra il 1793 e il 1794, la frangia estrema del movimento rivoluzionario francese con a capo Robespierre prende il potere e instaura il così detto “regime del terrore” basato sull’eliminazione degli avversari attraverso processi abbastanza approssimativi. Saranno gli inglesi per la prima volta ad utilizzare questo termine proprio in riferimento ai francesi.
Successivamente questa parola ha assunto sottili sfumature di significati diversi in base ai contesti.
Mi riferisco agli attentati contro capi di Stato e di governo di matrice anarchica prima della seconda guerra mondiale e nel dopoguerra in reazione ai processi di decolonizzazione attraverso ad esempio dirottamenti di aerei o navi; sequestri e prese in ostaggio, tanto da dar vita ad una serie di accordi internazionali intenti ad istituire collaborazioni per la prevenzione e la repressione di azioni terroristiche.
In Italia invece il terrorismo si è manifestato perlopiù in forme di ordine politico ma anche legate alla criminalità organizzata.
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