Malacqua è il titolo di un capolavoro del 1973 scritto da Nicola Pugliese, nativo di Milano ma napoletano di adozione, che non si ristampa da anni. Per fortuna di ha pensato Tullio Pironti Editore. Quattro giorni di pioggia nella città di Napoli in attesa che si verifichi un accadimento straordinario, un presagio, una apocalisse di cose e di persone sempre in bilico tra mistero e realtà, superstizione e magia, bellezza e orrore. Come sa essere Napoli: unica al mondo
di Mimmo Cacciola
Ci sono di quei capolavori che si dovrebbero ristampare per legge. Anche se non vendono. Soprattutto se non vendono. Non è certo il caso di Malacqua scritto nel lontano 1973 da Nicola Pugliese milanese col cuore a Napoli e ristampato da Pironti e che non si trovava da anni (Editore Tullio Pironti, Collana Narrativa, Pagine 151. € 15,20).
Col pretesto di un immobilismo che dura quattro giorni per via di una pioggia che non vuole smettere si alternano vicende non solo esistenziali in una Napoli non più da cartolina quanto luogo dell’anima che col cuore smotta e cade e si rialza per mostrarci un ventre molle pieno di contraddizioni, paura, bellezza, superstizione e magia.
“Ed attraverso il vetro della finestra – ecco un esempio di incipit – grigi pensieri fumiganti ad inseguire il mare, Santa Lucia ristretta nelle spalle, le mani in tasca, ad ascoltare il silenzio del suo silenzio, le raffiche del vento che veniva, e queste foglie ritorte nella strada, dentro l’asfalto. Dalla strada solitudine graziosamente se ne discende al mare, con gozzi malandati, luci sfrangiate, e navi in lontananza, punta della Campanella, e Capri, la gran massa di Capri distesa a ricordare, estranea alla città come torre indecifrata, vicina sì, quanto vicina, e lontanissima, pure, con storie scolorite d’imperatori e donne, con cargo tremolanti dell’Oriente e dell’Africa, e granaglie, carichi di mais, ferro, sabbia dorata“.
“Si apre così Malacqua, il noto romanzo – forse il più bel libro su Napoli, leggiamo nelle note editoriali – che Nicola Pugliese scrisse nel 1976 e che a suo tempo fu pubblicato da Einaudi dopo il parere entusiasta di Italo Calvino. Il libro non si ristampa da allora. Da molti anni, infatti, circola solo in fotocopia fra gli appassionati, e le pochissime copie disponibili, ormai veri e propri oggetti di culto, sono contesissime dai bibliofili. Stando ai fatti, “Malacqua” è la cronaca di quattro giorni di pioggia nella città di Napoli. Il maltempo non provoca soltanto crolli e frane. Nell’incertezza ostile della pioggia, ecco moltiplicarsi eventi inusitati, prendere corpo presagi e neri ammonimenti. Le “voci” misteriose di Castel dell’Ovo, l’enigma di tre bambole, il mare di via Caracciolo che insegue gli scugnizzi”.
Quale migliore occasione, allora, questa estiva per cercarlo e leggerlo. In attesa di pioggia, per rinfrescarsi, per calarsi nelle atmosfere di una città unica al mondo o solo per il gusto di perdersi tra le pagine di un capolavoro sconosciuto.
Nicola Pugliese classe 1944, nasce a Milano, ma vive a Napoli per quasi tutta la sua vita. Eredita dal padre la professione di giornalista e scrive per molti anni su Roma. Nel 1977, scoperto da Calvino, pubblica per i Coralli della casa editrice Einaudi il suo romanzo d’esordio Malacqua. Nel corso degli anni Ottanta, Pugliese si ritira a vita privata presso Avella, un paesino in provincia di Avellino. Nel 2008, per una piccola casa editrice napoletana (La compagnia dei trovatori), viene dato alle stampe il suo secondo libro, La Nave Nera, una raccolta di racconti.