Il paradosso del gatto imburrato è un paradosso, inventato da John Frazee a scopo goliardico per un concorso organizzato nel ’93 dalla rivista “Omni”. Il paradosso è basato sulla combinazioni di due “leggi”:
- Un gatto cade sempre sulle zampe ossia sempre in piedi e mai sulla schiena.
- Una fetta di pane imburrata cade sempre dalla parte del burro.
Considerando vere tali leggi, basterebbe prendere un gatto e legare una fetta di pane imburrato sul suo dorso. Lasciandolo cadere, il gatto tenderebbe ad atterrare sulle zampe, mentre la fetta di pane imburrato tenderebbe a cadere dalla parte del burro; si creerebbe quindi un moto perpetuo in cui sia il gatto sia la fetta di pane continuerebbero a ruotare all’infinito. Essendo infatti impossibile che tocchi terra contemporaneamente sulle zampe e sulla parte imburrata, il gatto rimarrebbe a mezz’aria, opponendosi alla forza di gravità.
Dal punto di vista scientifico il comportamento di caduta del gatto non è casuale tanto quanto quello della fetta di pane imburrato (che, differentemente da una moneta, in cui si hanno le stesse possibilità che caschi su “testa” o “croce”, la maggiore densità del burro rispetto al pane fa sì che il baricentro del sistema non coincida con il centro geometrico del sistema fetta+burro) con la conseguenza che i due assunti possano essere ritenuti in parte veri.
Tuttavia, è falso che un gatto cada sempre sulle zampe, ed è falso che una fetta di pane cada sempre dal lato imburrato. Oltre a questo, è evidente che quando si attacca la fetta al gatto il comportamento che avrebbe la stessa fetta imburrata “in caduta libera” diventa del tutto irrilevante, dato che la massa del gatto è molto maggiore ed è il moto del gatto a determinare quello della fetta, non viceversa.
Il paradosso del gatto imburrato dimostrerebbe come sia possibile arrivare al moto perpetuo. Tuttavia l’applicazione delle due leggi sulle quali si basa il paradosso non ha validità scientifica, ed è stata inventata a scopo umoristico: il paradosso quindi non è tale.