“Soli”, il nuovo libro di Daniel Schreiber, un autore e critico d’arte tedesco, ha immediatamente raggiunto il successo come bestseller. Ora è disponibile anche in Italia.
Qual è il significato della solitudine? È possibile bilanciare il desiderio innato di libertà, indipendenza e isolamento con il bisogno altrettanto importante di amore, amicizia e comunità? Queste sono alcune delle domande affrontate da Soli, l’ultima opera di Daniel Schreiber, autore e critico d’arte tedesco. Pubblicato per la prima volta in Germania nel 2022, Soli ha ottenuto subito un grande successo diventando un bestseller. Dopo essere stato pubblicato negli Stati Uniti, nel Regno Unito, nei Paesi Bassi e in Corea del Sud, il libro è stato tradotto in italiano dalla casa editrice Add.
Il libro di Schreiber, compatto e profondo, mescola riflessioni personali e analisi concettuali, esperienze intime ed esempi letterari. In modo commovente, mostra cosa significa vivere l’esperienza della solitudine, un sentimento familiare che spesso spaventa più di una malattia fisica. Schreiber afferma: “La solitudine ha un significato diverso per ognuno di noi. Ci sono persone che raramente si sentono sole, mentre altre si trovano spesso in questa condizione. Ognuno la vive e la gestisce a modo proprio. Alcuni si sentono soli dopo solo una serata passata da soli, mentre altri hanno bisogno di pochi contatti sociali nella loro vita. Tuttavia, nessuno può sopportare la solitudine per lunghi periodi senza subirne le conseguenze.”
Schreiber spiega che a volte ci si trova soli perché manca una fiducia fondamentale nel futuro e nella vita, e quindi non si riesce neppure a immaginare la possibilità di condividere qualcosa con qualcun altro. Altre volte, invece, ci si ritrova soli a causa della perdita del proprio compagno o compagna, e il mondo diventa improvvisamente piccolo e non si ha più alcuna voglia di mettersi in gioco o di confrontarsi con gli altri. In entrambi i casi, però, Schreiber sostiene che l’infelicità derivante dalla solitudine non dovrebbe essere considerata un fallimento personale, nonostante la tendenza della società moderna a incolpare chiunque si trovi in situazioni di sconforto e solitudine. Inoltre, nonostante il cosiddetto “epidemia della solitudine”, un’espressione che secondo Schreiber è principalmente retorica e basata su valutazioni soggettive, non esiste una vera correlazione tra vivere da soli e sperimentare la solitudine.
Schreiber afferma che coloro che pensano che la solitudine possa essere evitata vivendo con qualcun altro spesso cercano solo di nascondere una sorta di nostalgia per i “bei vecchi tempi” e per modelli di matrimonio e famiglia ormai superati. La vera solitudine che interessa Schreiber è diversa, è una solitudine più profonda ed esistenziale, simile a quella vissuta dal protagonista del romanzo di Dino Buzzati, Il deserto dei Tartari, il quale si trova in uno stato di incomunicabilità in cui non si sente né ascoltato né riconosciuto, precipitando inevitabilmente nella perdita di senso e nell’anoressia affettiva. Schreiber afferma: “Il desiderio di essere compresi al di là delle parole non abbandona mai del tutto il bambino, nemmeno quando diventa adulto, proprio come non lo abbandona il senso di delusione derivante dalla consapevolezza che tale desiderio rimarrà insoddisfatto.”
Tuttavia, Soli non è solo un libro sulla solitudine. In realtà, se c’è un tema che attraversa l’intero saggio dell’autore tedesco, è quello delle relazioni affettive, soprattutto dell’amicizia. Secondo Schreiber, l’amicizia è ciò che cura le ferite dell’io e aiuta ad affrontare i vuoti dell’anima, forse più di qualsiasi altra forma di terapia. Afferma: “Le amicizie nella mia vita sono diverse come le persone di cui sono amico: belle e limitate, calorose e fredde, divertenti e noiose, illuminanti e fastidiose. La realtà è che non ci sono regole, norme implicite o esplicite, accordi, sanzioni o costrizioni esterne nell’amicizia. Ci sono solo io, la persona di fronte a me e ciò che si crea tra di noi. Le amicizie che intessono la nostra vita sono allo stesso tempo perfette e imperfette, come tutte le cose reali.”
È proprio nell’amicizia che si sperimenta la vera libertà, semplicemente perché non esiste amicizia senza la possibilità, per chi la vive, di essere libero di essere sé stessi, senza aspettative altrui. In definitiva, il tema chiave di Soli è la felicità e come vivere al meglio la propria esistenza. Questa è sicuramente la questione fondamentale del nostro tempo, specialmente da quando le “grandi narrazioni”, come afferma il filosofo francese Jean-François Lyotard, sono state sostituite da molti “piccoli racconti” in cui ogni individuo, dopo aver perso le vecchie certezze, cerca nuovi porti sicuri in cui approdare un giorno, finalmente.