One Piece ha non solo demolito in modo definitivo le barriere che limitavano i manga, liberandoli dai pregiudizi e dagli stereotipi. L’opera ha anche offerto un’opportunità all’industria dell’animazione giapponese di superare se stessa e mettersi alla prova. Questo concetto trova la sua dimostrazione più recente nell’ultimo episodio dell’anime, disponibile su Crunchyroll da ieri notte.
L’attesissimo episodio 1071 ha suscitato grande interesse in tutto il mondo e, infatti, non appena è stato caricato online, la piattaforma streaming di Sony è rimasta inaccessibile per diversi minuti a causa dell’afflusso massiccio di accessi. Questa eccitazione coinvolgeva non solo i lettori del manga del maestro Eiichirō Oda, pubblicato in Italia da Star Comics, ma una vasta gamma di appassionati. La TOEI, responsabile della serie animata di One Piece, ha dimostrato lungimiranza nell’attuare una campagna di comunicazione estensiva, coinvolgendo il pubblico non solo in Giappone ma anche nel resto del mondo attraverso teaser e trailer.
Prendendo un passo indietro e tornando al manga di One Piece, esso si è affermato come il manga più venduto di sempre, con oltre 500 milioni di copie vendute. I suoi temi universali e il design dei personaggi hanno facilitato la sua accoglienza anche nelle culture occidentali, dove è diventato uno dei fumetti più popolari e seguiti sia in Nord America che in Europa. Anche in Italia, One Piece ha scalato le classifiche di letture più popolari, spesso raggiungendo la prima posizione. Questo successo può essere attribuito in parte a Star Comics, l’editore italiano, che ha adottato strategie simili a quelle giapponesi, come le edizioni speciali per celebrare momenti significativi nella storia di Luffy e della sua ciurma di pirati. Inoltre, la comunità di fan si è radunata online attraverso i social media, con esperti che analizzano dettagli e curiosità in livestream su piattaforme come Twitch e YouTube.
Tuttavia, c’è una differenza fondamentale tra il manga e l’anime: il linguaggio dell’animazione offre una libertà e un’immediatezza uniche. Una serie animata può essere compresa da chiunque, indipendentemente dalla lingua. Inoltre, gli sviluppatori e gli artisti nell’animazione hanno la possibilità di realizzare idee che sarebbero irrealizzabili in una produzione live action.
Con l’episodio 1071, il budget della serie è stato incrementato e il team di animatori ha potuto variare stili e approcci nel corso della narrazione. I richiami ai personaggi cartooneschi e stilizzati della tradizione nordamericana, dalle opere Disney del primo Novecento ai più recenti Looney Tunes, sono evidenti. Nonostante queste influenze, One Piece mantiene la sua identità distintiva in ogni scelta stilistica e disegno.
L’episodio 1071 rappresenta l’apice della produzione televisiva giapponese e segna un punto culminante anche per l’industria commerciale. Rappresenta la quintessenza della creatività artistica. Senza rivelare dettagli dell’episodio, va detto che in una delle trasformazioni di Luffy, Oda ha raggiunto la sintesi perfetta di anni di trame e sviluppi. Secondo Dario Moccia, noto esperto di anime e animazione, Oda è uno dei migliori character designer dalla stessa epoca di Akira Toriyama e del suo Dragon Ball. Questo episodio è una pietra miliare che segna un punto di svolta.
In sintesi, l’episodio 1071 di One Piece rappresenta un punto di rottura. Segna una cesura chiara tra passato e futuro. L’animazione giapponese sembra aver colto l’importanza della sua posizione e il suo ruolo centrale nell’industria dell’intrattenimento. Artisti giapponesi sono sempre più richiesti anche per progetti occidentali, come dimostra l’interesse di produzioni straniere, inclusa Star Wars. Dopo anni di isolamento, il Giappone si prepara a diventare il fulcro di una nuova era nell’animazione, con One Piece che guida questo cambiamento. Questo rappresenta solo l’inizio di un nuovo capitolo per il Giappone nell’intrattenimento globale.