Scopriamo insieme un bellissimo libro di Haruki Murakami che costituisce un unicum nella carriera letteraria dell’autore: “Abbandonare un gatto”.
Noto per i suoi mondi immaginifici e surreali, Murakami ci sorprende stavolta con una narrazione dalla tonalità intima e autobiografica. In “Abbandonare un gatto”, l’autore giapponese apre le porte della sua vita e dei suoi ricordi, con un focus particolare su suo padre.
Mentre ci ha portato in mondi fantastici attraverso le pagine dei suoi romanzi, con questo libro Murakami sceglie di condividere la sua storia personale, quella della sua famiglia e, in particolare, di suo padre. Con uno stile apparentemente semplice, l’autore dipinge il ritratto di un uomo comune attraverso gli occhi del bambino che un tempo era e la mente dell’uomo che è diventato. Questo cambio di prospettiva permette al lettore di esplorare il tessuto della vita quotidiana, affrontando tematiche come l’identità individuale e il ruolo all’interno di una società.
Intrigante è il ruolo del gatto all’interno dell’opera. Il gatto, spesso simbolo di mistero e indipendenza, diventa qui un veicolo di connessione tra le vicende personali dell’autore e il contesto storico in cui si collocano. La storia della famiglia Murakami si intreccia con quella di una gatta e delle complessità del dopoguerra, fornendo una lente attraverso cui osservare il tessuto sociale e culturale dell’epoca.
“Abbandonare un gatto” offre ai lettori un ritratto toccante e onesto dell’autore, delineando il “figlio qualunque di un uomo qualunque” in modo straordinariamente speciale. Murakami rompe la sua consueta riservatezza e si apre al suo pubblico come mai prima d’ora. Questo passo audace, che esce dagli schemi della sua scrittura abituale, dona un nuovo livello di comprensione e apprezzamento per la sua opera.
Accompagnando la prosa di Murakami, l’arte dell’illustratore Emiliano Ponzi si fonde con le parole, aggiungendo un ulteriore strato di poesia all’opera. Le immagini creano un contrappunto visivo alle parole, arricchendo l’esperienza di lettura e amplificando le emozioni raccontate dalla storia.
“Abbandonare un gatto” non è solo un intimo resoconto personale, ma anche un’opportunità per immergersi nella cultura giapponese. Murakami, con la sua prosa impeccabile, riesce a trasmettere non solo le sfumature della vita di suo padre e della sua famiglia, ma anche ad offrire al lettore un’educazione sottolineata sulle tradizioni, sulla storia, sulla guerra e sulla poesia haiku.
“Abbandonare un gatto” è un regalo prezioso da parte di Murakami al suo pubblico. Una finestra aperta sulla sua vita personale e sulla cultura giapponese, questo libro si presenta come un’opera da leggere e rileggere, per scoprire nuovi significati ad ogni passaggio. Se siete appassionati del mondo di Murakami o semplicemente desiderate esplorare una dimensione più intima del suo talento, “Abbandonare un gatto” è un viaggio che vale la pena intraprendere.