Il frutteto dei Nash, situato nel cuore del polveroso Colorado, è il palcoscenico di un miracolo che si ripete anno dopo anno. Pesche rotonde e succose maturano sotto il sole implacabile di Gunnison County, offrendo un assaggio di dolcezza a una comunità dura e silenziosa. Ma c’è un altro miracolo che si svolge in questa fattoria, un miracolo di vita e coraggio: Victoria, una diciassettenne senza madre in un mondo dominato da uomini segnati dalla guerra e dalla fatica. È proprio lei la protagonista indomita di “Come il Fiume,” il romanzo d’esordio di Shelley Read, un libro che ha già fatto parlare di sé in trenta paesi grazie alla sua intensità e alla sua forza lirica.
La storia si svolge a Iola, un minuscolo villaggio destinato a essere sommerso dal fiume Gunnison, uno dei tanti sacrifici compiuti in nome del progresso. Ma prima di immergerci nelle acque del nuovo lago artificiale, dobbiamo tornare al 1948, l’anno in cui la vita di Victoria inizia a prendere forma. L’incontro fatale tra Victoria e Wilson Moon, un giovane nativo odiato dalla comunità contadina, è il catalizzatore di una serie di eventi che cambieranno il corso della sua esistenza. Moon è descritto con occhi profondi e uno sguardo che cattura l’anima, e il loro incontro segna la fine di un’innocenza che Victoria perderà presto.
L’amore tra Victoria e Moon è travolgente, ma il destino è crudele, e presto si mettono in mezzo la violenza del fratello di Victoria, Seth, e i pregiudizi della comunità. La situazione si complica ulteriormente quando Moon viene brutalmente linciato, lasciando Victoria sola e incinta. È in questo momento che inizia il viaggio di Victoria verso la sua rinascita. Decide di abbandonare tutto, compresa la casa di suo padre e i ricordi dolorosi della sua infanzia, per ritirarsi nella regione selvaggia di Big Blue, una terra aspra e inospitale. Queste pagine narrano con potenza la sua lotta contro gli elementi e la sua ricerca di una madre natura che le è stata negata troppo presto. E così, diventa madre a sua volta.
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Il romanzo di Shelley Read tocca numerosi temi importanti. Tra questi, la maternità, la guerra, la libertà, e l’ambientalismo sono centrali. Ciò che emerge è una storia di resilienza, in cui Victoria, come un fiume che supera gli ostacoli, continua a fluire. Victoria è un personaggio immune all’autocommiserazione, tenace come la sua terra natale. Il ritratto della natura, descritto splendidamente da Read, è un elemento chiave, poiché diventa un alleato e una fonte di forza per Victoria.
Il romanzo affronta anche questioni importanti come la natura imprigionata a causa del progresso, il razzismo nei confronti dei nativi americani e la forza delle donne. Corbaccio, la casa editrice che ha pubblicato questo libro, inaugura così un percorso editoriale dedicato alla ricerca umana e sociale, con un focus particolare sulle figure femminili e sui temi familiari.
In molte maniere, “Come il Fiume” ricorda “La ragazza della palude” di Delia Owens, con una protagonista femminile sola ma determinata, che affronta una vita difficile in un ambiente spesso ostile. Victoria lotta e piange, ma non si arrende mai. Il suo viaggio la porta a riscoprire il suo passato, a prendere decisioni difficili e a trovare nuova forza in luoghi inaspettati. E così, come il suo frutteto minacciato dall’acqua, Victoria continua a lottare per sopravvivere, adattandosi alle circostanze e andando avanti con determinazione.
“Come il Fiume” di Shelley Read è un romanzo potente e toccante che esplora la forza interiore di una giovane donna in un mondo ostile. La storia di Victoria è una testimonianza della resilienza umana e della capacità di affrontare le sfide più difficili della vita. Un libro che cattura il cuore del lettore e lo tiene incollato alle pagine fino all’ultima parola