In un remoto villaggio immerso tra le vette innevate delle Alpi, esisteva una tradizione antica che si tramandava di generazione in generazione. Questa storia iniziava molti secoli prima, in un tempo in cui la luce del Natale brillava attraverso la figura di un uomo buono e compassionevole: San Nicola. San Nicola, un santo del IV secolo, era noto per la sua generosità e il suo amore per i bambini. Si raccontava che, in un lontano passato, avesse compiuto gesti straordinari per aiutare coloro che ne avevano bisogno. La leggenda narrava di tre giovani donne povere destinate alla triste vita della prostituzione. Fu proprio San Nicola a intervenire donando loro una dote, permettendo loro di sposarsi invece di cadere in quel destino infelice. Ma non era finita qui: un’altra storia si diffuse riguardo a San Nicola. Si narra che salvò tre bambini in pericolo, riportandoli sani e salvi alle loro famiglie.
Col passare dei secoli, queste storie si diffusero in tutta Europa, raggiungendo le valli alpine e i paesi adiacenti. La tradizione prevedeva di celebrare il 6 dicembre la festa di San Nicola, durante la quale le famiglie si riunivano per uno scambio di doni e affetto, in ricordo degli atti di bontà del santo.
Nei Paesi Bassi, in Germania, in Austria e in alcune regioni italiane, come Trieste e l’Alto Adige, questa usanza si mantenne viva nel corso dei secoli. La vigilia della festa di San Nicola, precisamente la notte del 5 dicembre, era attesa con ansia dai più piccoli. In questa notte magica, San Nicola, a cavallo del suo nobile destriero, attraversava i villaggi distribuendo doni e gioia ai bambini buoni. Lasciava dolci, frutta e regali nelle scarpe dei più meritevoli, onorando così la memoria della sua bontà. Tuttavia, la leggenda narrava anche di un compagno di San Nicola, un servitore dalla figura pelosa e aspetto demoniaco. Era lui a occuparsi dei bambini che si erano comportati male durante l’anno. Ai bambini dispettosi non toccavano doni, ma si confrontavano con la figura minacciosa del servitore di San Nicola. Così, in quei luoghi lontani, il ricordo di San Nicola si intrecciava con le moderne rappresentazioni di Babbo Natale. Le storie di generosità e giustizia del santo si mescolavano con la magia e la gioia del periodo natalizio, creando un’atmosfera unica e coinvolgente che si ripeteva di generazione in generazione. Era una celebrazione che univa il passato e il presente, portando con sé la speranza, l’amore e la gentilezza in un mondo affascinante e pieno di meraviglie.