In un antico monastero, due monaci, Frate Luca e Frate Marco, dedicavano le loro giornate alla cura di un magnifico giardino di rose. Frate Luca era un uomo tranquillo e pacato, trascorreva ore immerso nella contemplazione della bellezza e del profumo delle rose. Amava passeggiare tra i fiori, lasciandosi avvolgere dalla loro aura rilassante. D’altra parte, Frate Marco era un’anima più attiva e socievole. Ogni giorno si dedicava a tagliare le rose più belle e distribuirle con generosità ai viandanti e ai visitatori del monastero. Era apprezzato da tutti per la sua gentilezza e la capacità di donare senza riserve. Un giorno, mentre Frate Marco stava preparando un grande mazzo di rose per essere distribuito, Frate Luca lo osservò con un misto di stupore e preoccupazione. “Ma che fai, Frate Marco?” chiese Luca con tono perplesso. “Come puoi privarti così della gioia e del profumo delle nostre rose?” Con calma e un sorriso, Frate Marco rispose: “Le rose lasciano molto profumo sulle mani di chi le regala! C’è una gioia incredibile nel donare. E anche un buon guadagno.” Le parole di Marco fecero riflettere Luca. Iniziò a comprendere il piacere che poteva derivare dal gesto altruistico di donare. Lentamente, si unì a Marco nel tagliare le rose e nell’offrirle agli altri, imparando la soddisfazione profonda che si prova nel regalare un sorriso a chiunque incroci il proprio cammino.
Con il passare del tempo, il giardino fiorì non solo di bellezza, ma anche di un senso di condivisione e di gioia nel gesto di dare. Le rose non solo incantavano chi le contemplava, ma portavano un riflesso di quella gioia a chiunque ne ricevesse un dono. Frate Luca e Frate Marco continuarono a coltivare le rose e a condividerle con gli altri, rendendo il loro monastero non solo un luogo di pace e contemplazione, ma anche un luogo dove l’atto di dare e condividere generava una gioia che nutriva l’anima di chiunque si trovasse lì
