Il 2024 nel mondo delle librerie ha preso il via con un segno negativo, e ad essere maggiormente colpite sono state le librerie indipendenti, soprattutto nelle città dense come Milano, dove il caro affitto e l’aumento dei costi stanno mettendo a dura prova i piccoli esercizi commerciali.
Un appello urgente è stato lanciato da Cristina Di Canio, fondatrice de “La Scatola Lilla”, una delle icone della scena libraria milanese, e dall’associazione LIM (Librerie Indipendenti Milano), che ha evidenziato la difficile situazione delle 36 librerie associate, tutte a rischio.
Nei primi tre mesi del 2024, l’editoria italiana ha registrato una flessione del 4,1% a valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo i dati resi noti dall’Associazione Italiana Editori (AIE). Questo calo si traduce in un valore di vendite pari a 357,2 milioni di euro, con una diminuzione del 4,8% delle copie vendute, attestandosi a 23 milioni.
Va tuttavia sottolineato che, confrontando questi dati con il periodo pre-pandemia del 2019, si osserva un incremento del 16,5% a valore e del 13,1% a copie, evidenziando un trend altalenante nel settore.
Il commento dei rappresentanti del settore commerciale conferma la preoccupazione generale. Paolo Ambrosini di Ali Confcommercio, Antonio Terzi di Sil Confesercenti e Medardo Montaguti di Federcartolai Confcommercio, hanno enfatizzato la necessità di un intervento pubblico urgente per sostenere le imprese in difficoltà e evitare il rischio di chiusure e perdita di posti di lavoro.
La situazione è particolarmente delicata per le librerie indipendenti, che si trovano a fronteggiare una serie di sfide, tra cui l’aumento degli affitti e la concorrenza delle grandi catene e del commercio online. La testimonianza di Cristina Di Canio riflette il disagio diffuso tra i gestori di questi negozi, costretti a lottare per sopravvivere in un contesto sempre più ostile.
La chiusura di due librerie all’inizio del 2024 è solo la punta dell’iceberg di una crisi che minaccia di decimare un tessuto culturale prezioso per la città. L’appello di Di Canio, rivolto ai lettori affezionati, è un segno della disperata necessità di sostegno da parte della comunità per mantenere in vita questi luoghi di incontro e cultura.
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L’associazione LIM ha fatto presente che il problema principale per le librerie milanesi è rappresentato proprio dagli alti costi degli affitti. La collaborazione con il Comune di Milano è fondamentale per individuare soluzioni concrete e sostenere queste attività vitali per la comunità.
Le recenti chiusure, come quella della libreria Corteccia, evidenziano la fragilità del settore, ma anche la resilienza di alcuni imprenditori culturali che, nonostante le difficoltà, decidono di continuare a credere nel potere trasformativo della lettura. La speranza è che iniziative come la nuova apertura della libreria Chissadove possano rappresentare un segnale di rinascita per un settore che, nonostante le avversità, continua a lottare per mantenere vivo il suo spirito.