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Zerocalcare svela il suo lato più intimo con “Quando muori resta a me”

L’attesa è finalmente terminata. Da quando è stato annunciato, “Quando muori resta a me” di Zerocalcare è diventato uno dei titoli più attesi del panorama letterario italiano. Oggi, finalmente, la graphic novel ha fatto il suo debutto nelle librerie di tutta Italia, conquistando immediatamente un posto tra i libri più venduti, sia in prevendita online che nei negozi fisici. Tuttavia, questa nuova opera dell’autore romano si presenta in modo diverso rispetto ai suoi lavori precedenti, offrendo una prospettiva intima e personale che ci porta a esplorare gli angoli più nascosti della sua anima.

Il viaggio intrapreso da Zerocalcare e suo padre verso il paesino delle Dolomiti, luogo d’origine della famiglia paterna, avrebbe dovuto essere un’occasione per comprendere meglio “Genitore 2”, come lo chiama l’autore, ma si rivela un viaggio carico di difficoltà comunicative. Questo viaggio mette in luce le tensioni e gli scontri che la loro famiglia deve affrontare, essendo oggetto di disprezzo e odio da parte di alcuni abitanti del paese. Le radici di quest’odio affondano nel passato, intrecciandosi con il mistero che circonda “Il giorno di Merman”, un evento che per trentacinque anni ha segnato profondamente la vita di Zerocalcare.

In mezzo ai non detti e alle tensioni del passato, emerge l’amore incondizionato di un padre per il suo unico figlio, attraverso pagine che affrontano le ombre più cupe della storia italiana con coraggio e sincerità. Zerocalcare si costringe a guardare se stesso allo specchio senza risparmiarsi, narrando senza filtri ciò che vede.

Il ritorno alle origini è un tema centrale di questa graphic novel. Tornare al punto di partenza non è mai semplice, poiché costringe a confrontarsi con il passato e con le persone che lo abitano, anche se ormai estranee al presente dell’autore. “Quando torni resta a me” si distingue per la sua profonda introspezione fin dalle prime pagine, dove l’ironia lascia spazio a riflessioni più profonde.

La figura di Zerocalcare si svela in tutta la sua complessità, rappresentata attraverso una vignetta struggente in cui si specchia e vede il suo alter ego, Michele Rech. Questa rappresentazione tocca le radici stesse dell’opera, portando il lettore a interrogarsi sul confine sottile tra persona e personaggio.

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Michele Rech, l’uomo dietro lo pseudonimo Zerocalcare, ha conquistato una vasta popolarità negli ultimi anni, raggiungendo il milione di copie vendute nel 2019. Nato ad Arezzo nel 1983, Rech ha vissuto in diversi luoghi prima di stabilirsi a Roma, città che oggi chiama casa. Fin dai suoi primi anni, ha coltivato una passione per i fumetti, esplorando temi sociali e politici che sono rimasti centrali nella sua produzione artistica.

Con “Quando muori resta a me”, Zerocalcare si conferma non solo come uno dei più brillanti narratori della scena letteraria contemporanea, ma anche come un artista capace di sondare le profondità dell’animo umano con una sincerità e una sensibilità straordinarie. Questa graphic novel è molto più di una semplice storia; è un viaggio emozionante attraverso la memoria e l’identità, che rimarrà impresso nei cuori e nelle menti dei lettori per molto tempo a venire.

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