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Emmanuel Carrère torna in libreria con “Ucronia”: un’analisi del genere della storia alternativa

Dopo il successo di “V13”, la cronaca giudiziaria sul processo all’unico sopravvissuto degli attacchi terroristici di Parigi del 2015, Emmanuel Carrère torna a sorprendere con “Ucronia”, un saggio atteso nelle librerie italiane questo settembre. L’autore francese esplora il mondo della storia alternativa, un genere letterario che sfida la nostra percezione della realtà, ipotizzando scenari in cui la storia avrebbe potuto prendere direzioni diverse.

Il fascino del “non tempo”

L’ucronia, termine che unisce il greco antico “ou” (negazione) e “chronos” (tempo), rappresenta un “non tempo”, una dimensione immaginata che mette in discussione le certezze storiche. Carrère indaga su come questo genere letterario, nato con il pensatore francese Charles Renouvier nel 1876, possa scuotere la nostra visione del mondo. Il romanzo di Sarban “Il richiamo del corno”, ad esempio, descrive un mondo distopico nazificato, un incubo che simboleggia i pericoli della storia alternativa.

L’ucronia e i totalitarismi

Carrère si interroga sulle implicazioni di questo genere, sottolineando come persino i regimi totalitari abbiano sfruttato tecniche di riscrittura storica per imporre una visione contraffatta della realtà. Nella sua analisi, lo scrittore si spinge oltre il teorico, ricollegandosi alle tematiche delle sue opere precedenti, come “I baffi” e “L’Avversario”, in cui vite parallele e alternative mettono in crisi l’identità personale.

Emmanuel Carrère: un maestro dell’introspezione

Nato a Parigi nel 1957, Emmanuel Carrère è noto per la sua capacità di esplorare le complessità umane attraverso una scrittura introspettiva e appassionata. Dopo il clamoroso successo di “L’avversario”, un’opera che racconta la vita del criminale Jean-Claude Romand, Carrère ha continuato a affermarsi come una delle voci più potenti della letteratura contemporanea con lavori come “Limonov”. “Ucronia”, dunque, si presenta come un nuovo tassello nella sua continua riflessione sui confini tra realtà e immaginazione.

Conclusione

Con “Ucronia”, Carrère ci porta in un viaggio nei meandri della storia alternativa, un genere che non solo affascina ma invita a riflettere sulle infinite possibilità che si celano dietro ogni scelta storica. Un’opera destinata a stimolare il dibattito su quanto sia labile il confine tra ciò che è stato e ciò che potrebbe essere stato.

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