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Vallanzasca, il bandito che non rinnega il passato, tra rimpianti e voglia di libertà

Dopo 52 anni di detenzione, Renato Vallanzasca, il celebre “bel René” della Comasina, è tornato al centro delle cronache grazie alla recente decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano di permettergli di uscire dal carcere per essere curato in una struttura assistenziale. A raccontare la sua storia è la giornalista Micaela Palmieri nella biografia intitolata Malanotte. Rimpiango quasi tutto, pubblicata a fine agosto da Baldini+Castoldi. Un libro che offre uno sguardo inedito sulla vita dell’uomo dietro il mito, che riflette su una vita di crimini, fughe e scelte sbagliate.
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Nel dialogo tra Vallanzasca e Palmieri emerge un uomo profondamente segnato dalla sua esperienza carceraria. “Io ho solo la mia parola”, afferma con forza, sottolineando la sua coerenza nei princìpi, anche a costo di pagare un prezzo altissimo, come i cinquant’anni di prigione. Vallanzasca si racconta senza filtri, alternando il racconto delle sue rocambolesche imprese criminali agli amari pensieri di un detenuto che accusa lo Stato di aver fallito nel suo tentativo di rieducarlo: “Che cazzo avete riparato?”, domanda provocatoriamente, mettendo in discussione l’efficacia del sistema giudiziario.

La biografia svela il lato umano del “Dillinger della Comasina“, evidenziando un uomo che ha vissuto “da matto, da incosciente”, senza mai premeditare i suoi crimini, ma agendo d’impulso. Un passato che, seppur non rinnegato, ora appare distante: “Non sono più quel ragazzo”, confessa, consapevole di essere cambiato con il tempo. Il desiderio di libertà è ciò che domina il suo presente, una libertà semplice, lontana dalle cronache e dai riflettori: “Vorrei uscire di galera e vivere quello che mi resta in una baita di montagna”.

Vallanzasca conclude con una riflessione amara: “Il carcere non mi ha insegnato niente“. Dopo oltre mezzo secolo dietro le sbarre, l’ex boss della malavita milanese cerca un nuovo inizio, consapevole del peso del suo passato, ma determinato a vivere finalmente libero.

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