“Mi mancherai maestro”. Così Eros Ramazzotti ha voluto omaggiare una figura fondamentale della musica italiana, venuta a mancare lunedì 28 luglio. Le sue composizioni, la maestria al pianoforte e la sua visione artistica hanno segnato un’intera epoca, accompagnando generazioni intere con brani memorabili. Il suo talento nell’innovare rispettando la tradizione ha fatto di lui un punto di riferimento insostituibile nel panorama musicale nazionale, con numerosi tributi da parte di colleghi e fan, uniti nel dolore per questa perdita.
Artista poliedrico e produttore storico, Celso Valli iniziò la sua carriera negli anni Settanta come musicista, consolidandosi poi come produttore e arrangiatore di riferimento al fianco di grandi nomi della canzone italiana. Mina, Vasco Rossi, Claudio Baglioni, Laura Pausini, Giorgia e Andrea Bocelli sono solo alcuni degli artisti con cui ha collaborato, contribuendo a definire il suono di molte pietre miliari della musica italiana. A 72 anni, nonostante una carriera ricca di successi, ha realizzato un progetto personale con l’album “Sette canzoni al piano”.

Il lutto nella musica italiana: la perdita di un gigante
Intervistato riguardo alla sua capacità di rimanere attuale, Celso Valli affermava di essere sempre stato attento all’innovazione, pur mantenendo la propria identità artistica. Questa attitudine lo ha reso un prezioso collaboratore anche per le nuove generazioni di artisti. Il suo lungo curriculum è costellato da dischi di platino, d’oro e riconoscimenti prestigiosi come il Latin Grammy Award per “Primavera anticipada” con Laura Pausini, un Leone d’oro alla carriera nel 2006 e un disco di diamante conseguito con Vasco Rossi per “Vivere o niente”.

Nato a Bologna il 14 maggio 1950, si formò al Conservatorio Giovanni Battista Martini sotto la guida di Ettore Ballotta. Dopo un esordio con il gruppo prog rock Ping Pong, la svolta arrivò con la collaborazione con Mina, per la quale produsse brani indimenticabili come “Anche un uomo” e gli album “Italiana” e “Catene”. La sua capacità di interpretare l’essenza dei cantanti e di plasmare le loro canzoni fu il tratto distintivo della sua carriera.

Il lascito musicale di Celso Valli: una carriera intrecciata con i grandi successi
Il suo nome è legato ai più grandi successi degli anni Ottanta e Novanta, tra cui “Canzoni stonate” di Morandi, “Ti sento” dei Matia Bazar, “Self Control” di Raf e “Quello che le donne non dicono” di Fiorella Mannoia. Ha prodotto inoltre album come “Canzoni di Mogol Battisti” per il Coro degli Angeli, “Salamandra” di Miguel Bosé e “Nove” di Ivan Graziani. Vinse il Festival di Sanremo nel 1984 con Eros Ramazzotti e “Terra promessa”, dando inizio a un sodalizio duraturo con l’artista romano.
Ha collaborato con Vasco Rossi su brani iconici quali “Sally” e “Senza parole”, mentre con Andrea Bocelli ha firmato “Il mare calmo della sera”, brano che ha segnato l’inizio della carriera del tenore. La sua influenza si estese anche a Giorgia, Irene Grandi, Jannacci, Patty Pravo, Laura Pausini, Biagio Antonacci, Jovanotti, Renga e molti altri, fino a progetti internazionali con Hans Zimmer.
Con la sua scomparsa, la musica italiana perde un autore silenzioso ma determinante, il cui lavoro ha contribuito a costruire pezzi importanti della memoria collettiva. La sua eredità non si misura solo in dischi e riconoscimenti, ma nelle emozioni che ha saputo trasmettere, accompagnando vite e sogni con una musica capace di resistere al tempo.