
È venuto a mancare Björn Andrésen, l’attore svedese noto per aver interpretato il ruolo di Tadzio nel celebre film “Morte a Venezia” diretto da Luchino Visconti nel 1971. La sua immagine, simbolo di bellezza e fragilità, ha segnato un’epoca e influenzato la cultura popolare internazionale, rendendolo una figura di grande rilievo nel panorama cinematografico del Novecento.

L’ascesa di Björn Andrésen e il successo internazionale
Scoperto quasi per caso in una scuola di Stoccolma dal regista Luchino Visconti, Björn Andrésen aveva appena quindici anni quando fu scelto per il ruolo di Tadzio, il giovane protagonista di “Morte a Venezia”, ispirato al romanzo di Thomas Mann. La pellicola presentata a Cannes nel 1971 riscosse un enorme successo, e Andrésen divenne immediatamente un fenomeno globale, definito dalla stampa come “il ragazzo più bello del mondo”. In particolare, in Giappone il suo volto divenne un’ossessione collettiva, ispirando persino autori di manga come Riyoko Ikeda, che lo utilizzò come modello per il personaggio di Lady Oscar.

Una carriera segnata da fragilità e difficoltà
Nonostante il clamore iniziale, Björn Andrésen non riuscì a trovare una piena realizzazione artistica nel mondo dello spettacolo. Tentò la carriera musicale in Giappone, ma la sua vera passione rimase la musica classica. Gli anni Ottanta furono un periodo difficile, caratterizzato da solitudine e dolore, soprattutto dopo la perdita del figlio Elvin, morto neonato a causa della sindrome della morte improvvisa del lattante. Questa tragedia segnò profondamente la sua vita, portandolo a isolarsi e a lottare contro alcolismo e depressione.

Il ritorno al cinema e la riflessione sulla sua vita
Nel 2019 Björn Andrésen tornò sul grande schermo con un ruolo nel film “Midsommar – Il villaggio dei dannati” di Ari Aster, apparendo in una veste molto diversa rispetto agli anni della sua giovinezza. Due anni dopo, nel 2021, la regista Kristina Lindström lo convinse a raccontare la sua storia nel documentario “Il ragazzo più bello del mondo”, in cui Andrésen affrontava con consapevolezza le difficoltà legate alla sua immagine e agli abusi psicologici subiti nel mondo dello spettacolo.

L’annuncio della scomparsa e il ricordo
La notizia della morte di Björn Andrésen, avvenuta nella sua città natale Stoccolma all’età di 70 anni, è stata diffusa dalla regista Kristina Lindström. Le cause del decesso non sono state ancora rese pubbliche. La sua storia si chiude simbolicamente nei luoghi in cui tutto ebbe inizio, come mostrato nel documentario che lo ha visto protagonista fino agli ultimi anni. Andrésen lascia un’eredità complessa, fatta di bellezza, talento e fragilità, che continua a suscitare interesse e riflessione nel mondo del cinema e della cultura contemporanea.