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“La usava Andrea Sempio”. Garlasco, ora la scoperta choc del medico legale: “Compatibile alle ferite sul corpo di Chiara”. Cosa è, per lui la situazione si complica

Un elemento finora trascurato potrebbe aprire nuovi scenari nel caso di Garlasco, uno dei delitti più discussi della cronaca italiana recente. A distanza di anni dall’omicidio di Chiara Poggi, emerge una possibile correlazione tra un piccolo oggetto metallico e la ferita presente sul corpo della giovane vittima, riaccendendo l’attenzione sull’indagine ancora aperta.

Il ritrovamento di un oggetto compatibile con la ferita alla tempia

La docente di Medicina Legale Luisa Regimenti ha avanzato un’interessante ipotesi in un’intervista a Il Tempo, indicando come possibile arma del delitto un Baby Tonfa, strumento di autodifesa personale utilizzato nel Krav Maga, disciplina marziale praticata dall’unico indagato ancora in posizione rilevante, Andrea Sempio. Secondo la studiosa, l’oggetto è compatibile con il foro rinvenuto alla tempia di Chiara Poggi durante l’autopsia.

“Le caratteristiche della lesione, poco profonda e rotondeggiante, mi hanno portato a considerare il Baby Tonfa come possibile causa”, ha spiegato Regimenti, sottolineando l’importanza di questa nuova prospettiva per la ricostruzione del delitto.

Il Baby Tonfa e la sua relazione con il Krav Maga

Il Baby Tonfa è un’evoluzione del kubotan, un piccolo oggetto metallico concepito per colpire punti di pressione e aree sensibili del corpo. Nato come strumento di difesa personale, trova impiego soprattutto nel Krav Maga, sistema di combattimento militare noto per la rapidità e la precisione dei colpi.

In Italia, il Krav Maga è una disciplina diffusa e regolamentata, e il Baby Tonfa può essere acquistato legalmente. Tuttavia, la sua possibile relazione con la ferita di Chiara Poggi introduce un elemento nuovo e significativo nelle dinamiche investigative.

Implicazioni investigative e prospettive future

Fino ad oggi, gli esperti avevano ipotizzato che il foro sulla tempia della vittima fosse stato provocato da un punteruolo o da una lama appuntita. L’ipotesi del Baby Tonfa rappresenta quindi una novità che potrebbe influenzare la rilettura degli esiti autoptici, soprattutto alla luce delle abitudini marziali dell’indagato.

Al momento, questa proposta si configura come una suggestione scientifica e non come una prova definitiva. Sarà compito degli inquirenti verificare la concretezza del collegamento tra lo strumento e l’arma del delitto, in un procedimento che continua a cercare risposte chiare e attendibili.

Il caso di Garlasco rimane uno dei più complessi e controversi della cronaca italiana, e ogni nuovo dettaglio contribuisce a mantenere viva l’attenzione sul dramma di Chiara Poggi e sulle indagini ancora in corso.