
Il mistero delle telefonate cancellate nella casa di via Pascoli
Il caso di Chiara Poggi, uccisa nel 2007 a Garlasco, continua a riservare nuovi sviluppi. I periti informatici che hanno analizzato i dispositivi chiave dell’inchiesta, in particolare il computer di Alberto Stasi e il telefono fisso della casa di via Pascoli, hanno evidenziato un dato finora sconosciuto: la memoria del telefono presenta la cancellazione di nove chiamate. Secondo gli esperti, queste sarebbero state eliminate manualmente da chi si trovava nell’abitazione immediatamente dopo il delitto.
Questo elemento apre interrogativi sulle motivazioni di tale operazione, suggerendo l’ipotesi di un tentativo di depistaggio o la volontà di cancellare tracce potenzialmente compromettenti. La presenza di sangue nell’abitazione rende il gesto ancora più significativo nel contesto investigativo.

Riapertura dell’indagine e rilevanza dell’ora della morte
Parallelamente a queste scoperte, la Procura di Pavia ha deciso di riaprire l’indagine focalizzandosi sull’ora effettiva della morte di Chiara Poggi. Nuove indiscrezioni indicano che l’omicidio potrebbe essere avvenuto in un momento differente rispetto a quanto stabilito nella sentenza che ha condannato Alberto Stasi. Se confermata, questa ipotesi potrebbe modificare sostanzialmente la ricostruzione dei fatti e aprire scenari investigativi alternativi.
Minacce e intimidazioni verso gli operatori coinvolti nel caso
Il clima intorno al caso resta teso anche per via delle recenti minacce anonime rivolte a persone coinvolte nelle indagini. L’avvocato Fabrizio Gallo, difensore di Massimo Lovati, ex legale di Andrea Sempio – nuovo indagato per l’omicidio – ha denunciato di aver ricevuto una lettera intimidatoria con un messaggio scritto in dialetto lombardo che invitava a tacere.
Gallo ha inoltre raccontato di episodi di avvertimento verbale da parte di terzi, sottolineando il clima di pressione e preoccupazione che ancora circonda la vicenda. Tali intimidazioni sottolineano le difficoltà di chi cerca di fare chiarezza su un caso ancora irrisolto dopo anni di processi.

Un caso ancora aperto tra dubbi e nuove prospettive
Le recenti rivelazioni sulle telefonate cancellate e le minacce subite dagli operatori della giustizia riportano al centro dell’attenzione un caso che sembra non trovare pace. Dopo oltre un decennio, il delitto di Garlasco continua a suscitare dubbi e interrogativi, lasciando aperta la possibilità che la verità completa debba ancora emergere.