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“Non è giusto”. Leonardo morto all’asilo a 2 anni, la scoperta choc: cosa è successo davvero

Una tragedia ha sconvolto la comunità di Soci, frazione di Casentino, dove il piccolo Leonardo Ricci, di soli due anni, è deceduto mentre era all’asilo nido Ambarabà Ciccì Coccò. Quella che doveva essere una mattinata di gioco e spensieratezza si è trasformata in un dramma irreparabile, con il giardino della scuola posto sotto sequestro per le indagini.

Le circostanze dell’incidente e l’intervento dei soccorsi

L’allarme è stato lanciato poco dopo l’inizio delle attività mattutine. Sul posto sono intervenuti immediatamente l’elisoccorso Pegaso, i mezzi del 118 e i carabinieri della compagnia di Bibbiena. I soccorritori hanno tentato in ogni modo di rianimare il bambino, che ha mostrato brevi segni di ripresa, ma purtroppo non ce l’ha fatta. I genitori, Alessandro e Caterina, giunti tempestivamente, hanno assistito agli ultimi disperati tentativi di salvataggio.

Secondo una prima ricostruzione, il laccio della felpa indossata da Leonardo si sarebbe impigliato in un ramo di una siepe, provocando un soffocamento accidentale. Una maestra ha dato l’allarme dopo aver notato la situazione, ma all’arrivo del personale il bambino era già privo di respiro. L’insegnante coinvolta è stata colta da un malore ed è stata ricoverata per una crisi d’ansia. Le manovre di rianimazione sono proseguite per oltre un’ora senza esito.

Giardino dell'asilo nido Ambarabà Ciccì Coccò a Soci

Indagini e verifiche sulla sicurezza della struttura

La Procura di Arezzo ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, affidando le indagini alla pm Julia Maggiore. I carabinieri del reparto scientifico di Firenze hanno effettuato rilievi fotografici, raccolta di campioni e analisi biologiche nell’area interessata. L’intera struttura è stata chiusa e posta sotto sequestro per verifiche approfondite sulle condizioni di sicurezza e sulla sorveglianza durante l’orario scolastico.

Al momento dell’incidente, nell’asilo erano presenti circa sessanta bambini, affidati a undici educatrici e cinque assistenti. Durante la tragedia, risultavano operative tra le tre e le quattro insegnanti, tutte già ascoltate dagli inquirenti come persone informate sui fatti. Le autorità vogliono chiarire chi fosse presente e quanto tempo sia passato prima dell’intervento.

Personale scolastico durante orario di sorveglianza

Reazioni della comunità e delle istituzioni

Il piccolo centro di Soci è immerso in un silenzio carico di dolore. La scuola chiusa è diventata un luogo di raccolta per la popolazione, dove si accumulano peluche, fiori e biglietti in memoria di Leonardo. Il sindaco di Bibbiena, Filippo Vagnoli, ha proclamato il lutto cittadino e ha invitato a mantenere rispetto e silenzio in questo momento difficile.

La famiglia Ricci è ben conosciuta in paese. I nonni, profondamente addolorati, hanno preferito il silenzio, mentre la prozia ha espresso l’incredulità e la rabbia di tutta la comunità per una morte così prematura e assurda.

Ingresso dell'asilo nido Ambarabà Ciccì Coccò
Ambulanza intervenuta sul luogo della tragedia

La cooperativa sociale Koinè, che gestisce la struttura per il Comune, ha espresso vicinanza e dolore per l’accaduto. Tra le prime reazioni istituzionali, Maria Elena Boschi, originaria di Arezzo, ha sottolineato l’importanza di fare chiarezza e di garantire la massima sicurezza nei luoghi educativi.

La Procura attende ora i risultati dell’autopsia e delle analisi svolte sul posto per determinare se l’incidente fosse inevitabile o se una maggiore attenzione avrebbe potuto salvare la vita di Leonardo. La vicenda lascia un segno profondo nella comunità di Soci, Bibbiena e dell’intero Casentino, dove il piccolo sarà ricordato come “il bambino dagli occhi chiari”, simbolo di un dolore che nessuno potrà dimenticare.