Vittoria Licari, musicista classica e docente al Conservatorio, ha conquistato il montepremi massimo di 1 milione di euro partecipando a Chi vuol essere milionario – Il Torneo, condotto da Gerry Scotti su Canale 5. La vittoria è arrivata rispondendo correttamente a una domanda relativa all’opera di Gabriel García Márquez, con un riferimento all’incipit di Cent’anni di solitudine, romanzo che la stessa Licari ha ammesso di non aver mai letto fino a quel momento.
Durante il percorso di gioco, Licari ha affrontato dieci domande decisive, tra cui alcune particolarmente complesse. In un caso ha utilizzato l’aiuto del 50 e 50 per scegliere tra Spagna e Portogallo, mentre in un altro ha preferito cambiare domanda ricorrendo allo Switch, dopo aver avuto un’intuizione sul programma televisivo Non Stop.
Discussioni e critiche sul livello delle domande
La puntata ha suscitato reazioni contrastanti fra il pubblico, con diversi telespettatori che hanno criticato la presunta facilità delle domande, ritenute più semplici rispetto alle edizioni storiche del quiz. Su social e forum sono state espresse opinioni che suggeriscono una riduzione del livello culturale delle domande, con commenti che mettono in dubbio il valore del montepremi ottenuto.
Durante il gioco, Licari ha inoltre fatto uso dell’aiuto dell’esperto, affidandosi a una sua amica presente in studio per rispondere a una domanda sul celebre aforisma di Emilio Salgari sul “viaggiare restando a casa”.
La vincita per sostenere le cure del marito
La somma vinta rappresenta per Licari un importante supporto personale. Da cinque anni, il marito soffre di demenza senile, è afasico e necessita di assistenza continua. La musicista ha raccontato le difficoltà e i costi elevati legati a questa condizione, affrontati con l’aiuto di collaboratori familiari.
Interpellata sull’uso che intende fare del montepremi, Licari ha spiegato che la cifra arriva in un momento cruciale, quando la maturità e il senso critico le consentono di gestirla responsabilmente, sottolineando che non rischierà di “montarsi la testa”.