Sabato sera. A Roma, dalla finestra dell’appartamento di famiglia, il pensionato Adriano Pasciuti, nato, cresciuto e vissuto a Testaccio, assiste al tramonto dell’estate e della vita, trascorsa fra gli ideali di una rivoluzione mancata, le promesse sfumate del benessere e un matrimonio che ha lasciato solo rimpianti.
A Milano, Gioia Airaghi, manager in una multinazionale, moglie e madre trascurata, approfitta della momentanea solitudine per recuperare il lavoro arretrato. Le fanno compagnia la vodka e la memoria di amori perduti: ma il passato è pronto a riaffacciarsi.
Intanto, a Ferrara, un gruppo di ragazzi alle soglie della vita adulta si trova per una pizza dopo il cinema. Una manciata di esistenze già indirizzate lungo i binari della vita di provincia: speranze e disillusioni, accoppiamenti e solitudini, tutto sembra già deciso. Ma da quel sabato per nessuno la vita sarà più la stessa.
Da questi tre momenti simultanei – tre città, tre generazioni, tre condizioni sociali – la straordinaria normalità di un sabato italiano si dipana. La crisi colpisce anche di sabato (Ponte alle Grazie), romanzo-affresco dello scrittore italo-spagnolo Christophe Palomar, che dal 2017 divide il suo tempo fra la consulenza per le aziende e la letteratura.
Il suo nuovo libro, preceduto nel 2020 dai consensi di Frieda (Ponte alle Grazie), racconta l’Italia di oggi attraverso il fil rouge della crisi – una crisi morale e materiale, individuale e collettiva, forse eterna e senza soluzione – fino agli inattesi e deflagranti colori finali. Un’Italia sofferente e ferita, di fronte alla quale Palomar tiene lo sguardo ironico e crudo.
“Impossibile riassumere le vicende narrate e i personaggi che trovano spazio in questo grande affresco dove ogni particolare, anche nascosto, è importante, se osservato con attenzione da vicino”, è la notazione del blog “Pensieri accesi” che prosegue: “Inseriti in paesaggi e contesti identificati grazie a veloci e sapienti pennellate, tutte le persone, anche quelle che interpretano ruoli secondari, balzano prepotenti all’attenzione del lettore, decisi a non cadere nell’oblio. Nelle oltre 400 pagine del romanzo la narrazione scorre fluida, senza cedimenti, viaggiando da un luogo all’altro per tornare a Roma e al finale inaspettato che vi sorprenderà. Durante una visita guidata alle catacombe di Santa Cecilia, dove si ritrovano per caso alcuni dei personaggi conosciuti nelle pagine precedenti, si concretizza infatti la crisi più eclatante di questo sabato italiano. Con relativo inquietante epilogo”.
Christophe Palomar
La crisi colpisce anche di sabato
Ponte alle Grazie
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