Pignerol è indubbiamente un romanzo, ma anche una lente puntata sulla storia, sulla sociologia, sul comportamento umano. Alberto Busca, l’autore, riesce a descrivere con uno stile agile e veloce, anche grazie ai dialoghi, la situazione di una nuove classe sociale che si impadronirà del periodo medioevale e che già dall’inizio, sembra aver bisogno di una rivincita. Il romanzo è nobile, nonostante il protagonista sia borghese. Manfredi aspira a qualcosa di diverso, ad una rivalsa: sogna l’amore per Adelaide di Susa ma lo dichiarerà solo una volta, in segreto, all’amico fidato Luc. Seguirà Adelaide fino a Canossa dove troverà Matilde, l’imperatore Enrico, persino il Papa in fuga. Ma nella futura Pinerolo, Pignerol secondo un editto di Ottone, combatterà la sua guerra borghese contro altri borghesi contendendosi l’amore di una borghese.
Manfredi è l’illuminato studioso in grado di trovare sempre una soluzione; modello umanista di progresso non solo economico, ma anche sociale, nel pieno progredire di una scienza che si affaccia per la prima volta su nuove scoperte. Manfredi è il capomastro dell’abbazia di Santa Maria Assunta, donazione di Adelaide a Pinerolo, e centro della nuova vita che spontaneamente attira in un elastico sempre teso tra urbanizzazione, nuovi mestieri, necessità di terra coltivabile, obbligo di ordinare e gerarchizzare una municipalità che non è più in grado di governarsi secondo i principi romani o longobardi.
Manfredi è il legame di una famiglia che si allarga e si scontra con le novità del dopo anno Mille. A lui il compito di tirare le redini e decidere il passo, sempre con un occhio su personaggi ed eventi storici reali, descritti o sfiorati, analizzati o spaccati al microscopio, ma con la leggerezza tipica di un romanzo ben riuscito.
Alberto Busca
1064, Pignerol
LAReditore, 2021