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“L’hotel di cristallo”, dare un senso alla vita tra avidità, senso di colpa e amore

Vincent è una ragazzina devastata dalla morte della madre, con un fratellastro drogato, un padre assente e la volontà di andarsene. Cresce con la zia, e per mantenersi fa la barista all’Hotel Caiette, un prestigioso cinque stelle nel nord dell’isola di Vancouver. Una notte, all’improvviso, uno sconosciuto incide sulla vetrata dell’atrio un messaggio inquietante: “Perché non ti ingoi una scheggia di vetro?” Jonathan Alkaitis, il finanziere proprietario dell’hotel, quella sera arriva troppo tardi per leggere la minaccia, e ignaro di tutto passa la serata con Vincent. Quando si salutano, le lascia una mancia di cento dollari e il suo biglietto da visita. Un anno dopo vivono insieme come marito e moglie, in un meccanismo di finte realtà che però sta per crollare. A Manhattan Alkaitis, infatti, gestisce un giro di investimenti miliardari che non si rivela altro che un gigantesco gioco di specchi: in sostanza, è un truffatore. Quando il sistema crolla, travolge le vite di tutte le persone che gli avevano affidato i risparmi. Vincent, che finora ha recitato la parte della bella moglie, sparisce improvvisamente, per ricomparire anni dopo a bordo di una nave mercantile coinvolta negli inganni di Alkaitis…

Tra fortune principesche, club di musica elettronica, hotel di lusso e prigioni federali, Emily St. John Mandel firma “L’hotel di cristallo”, un thriller sull’avidità e sul senso di colpa, sull’amore e la disillusione, e sugli infiniti modi in cui, sempre e ostinatamente, cerchiamo di dare un senso alla nostra vita.

Emily St. John Mandel
L’hotel di cristallo
la nave di Teseo, 2021

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