È arrivato sugli scaffali delle librerie l’ultima opera della poetessa buddista Chandra Livia Candiani che, in questa occasione abbandona il secondo nome per aprire le riflessioni a un ambito decisamente più introspettivo.
“Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano” edito da Einaudi, un libro disordinato che l’autrice ha scelto di lasciare esattamente così. “Perché ogni disordine ha un suo ordine interno e misterioso – scrive Candiani -. Forse è l’andatura della mente, forse quella del ricordo, forse è l’intenzione di essere volatile o l’aspirazione alla semplicità, in ogni caso è qualcosa di sfuggente che non vuole essere imbrigliato in un piano: come un animale o come un albero della foresta, non addomesticati, inutili, nel senso che non si curano di avere uno scopo, sono in vita e gli basta. Il disordine è questo essere così come si è seguendo un filo illogico di stare al mondo”. Ognuno di noi nel momento in cui accetta di non sapere si apre alla meraviglia e alla infinita sperimentazione in un inesorabile avvicinamento al mondo animale e vegetale”.
Un libro che sin dal suo incipit, con il lungo elenco di animali di ogni sorta che costellano la casa dell’autrice, collezionati un po’ per caso, si apre allo stupore e alla capacità dell’essere umano di provare un sentimento così puro, genuino e ancestrale, che troppo spesso viene derubricato come infantile.
Forse c’è veramente bisogno di meravigliarsi, rispolverare il gusto della scoperta e mostrarsi agli altri con quel sano stupore che è sintomo dell’accoglienza positiva del nuovo. Che poi, in teoria, è proprio quella spinta che da sempre ha indotto l’uomo a cercare ‘l’oltre’. Ognuno di noi nel momento preciso in cui comprende e accoglie l’idea di non sapere si apre alla meraviglia e alla infinita sperimentazione in un inesorabile avvicinamento al mondo animale e vegetale.
Chandra Livia Candiani
Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano
Einaudi, 2021