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Annabella Abbondante, tra magistratura, buona cucina e ricerca della verità

Esce, per i tipi di Giunti Editore, il romanzo di esordio della napoletana Barbara Perna, giudice civile cinquantenne con la passione per la scrittura ed i gialli. Qualcuno sussurra e si augura che sarà un nuovo successo da fiction. Leggeremo, vedremo, valuteremo.

di Mimmo Cacciola

Arriva un giudice donna con due passioni: la cucina ed i gialli. Arriva Annabella Abbondante di nome e di fatto ed esce dalla penna di un giudice vero: Barbara Perna, qui al suo romanzo di esordio che ha visto la stampa per i caratteri di Giunti ed il cui titolo completo è Annabella Abbondante, La verità non è una chimera (Giunti Ediore, Collana:A Pag. 372. Prezzo € 14,90)

“Tutti al tribunale di Pianveggio sanno che non si scherza sul pranzo, perché il giudice Annabella Abbondante – scrive nelle note di presentazione Giunti – ha un debole per la buona cucina ma è perennemente a dieta. Forse per colpa dei deliziosi cannoli della Palermitana, il bar in cui incontra ogni sera i suoi amici: il commissario Nicola Carnelutti e la giornalista Alice “ginger” Villani di Altamura. Abbondante sì, di nome e di fatto, una florida taglia 48 e una massa di capelli ricci e ribelli che le cadono sulle spalle, ma lo è soprattutto di cuore: sempre dalla parte dei più bisognosi e con il sorriso sulle labbra, nonostante le estenuanti udienze e le interminabili pile di fascicoli”.

Il nostro magistrato, però, che a quanto pare non ha poi tanta voglia di accasarsi, come dimostrano i ripetuti flop di chi cerca di farle prendere marito, ha in testa solo il suo lavoro, la buona tavola e la ricerca della verità

“Quando l’avvocato Matilde Santangelo – chiariscono le note di Giunti sul lavoro della Perna– si rivolge a lei per la scomparsa del fratello dalla clinica psichiatrica in cui era ricoverato, Annabella che ha una passione sfrenata per i gialli, non può fare a meno di impicciarsi. Negli stessi giorni, poi, un immobile che lei aveva messo all’asta viene incendiato con tanto di ritrovamento di resti umani: per il giudice e il fido cancelliere Paolo, detto Dolly, la ricostruzione del PM fa acqua da tutte le parti e scoprire la verità diventa un imperativo morale. Tanto più che il giudice Abbondante non accetta mai un no come risposta. Tra l’ennesimo appuntamento al buio, organizzato da sua sorella Fortuna – il numero 24 negli ultimi quindici anni – aste fallimentari e udienze oceaniche, Annabella vi conquisterà con la sua energia, la sua passione e il suo grande carisma”.

Quindi, come giustamente recita anche il titolo, la verità non solo non è quella chimera irraggiungibile che spesso denunciamo un po’ tutti, quanto l’ennesimo spunto per un discorso anche letterario sulla vita ed il destino di tutti noi, stimolati forse a lanciare il cuore oltre quel famoso e fatidico ostacolo e superarlo magari col sorriso sulle labbra. Noi a questa neo scrittrice al suo esordio non possiamo che farle i più sinceri auguri e non solo a lei ovviamente: anche ad Annabella Abbondante

Barbara Perna è nata a Napoli ed è giudice civile dal 1999. Ha lavorato presso i tribunali di Lagonegro, Santa Maria Capua Vetere e Montepulciano. Attualmente è in servizio presso la sezione fallimentare del Tribunale di Roma. Ha 51 anni, è felicemente sposata, e ha due figlie di 15 e 18 anni. Annabella Abbondante è il suo romanzo d’esordio.

Barbara Perna
Annabella Abbondante. La verità non è una chimera
Giunti Editore, 2021

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