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Il silenzio di Nico, la mente persa nella valle dell’Inferno

Dopo il successo internazionale della Casa delle voci, pubblica “La casa senza ricordi”, romanzo di Donato Carrisi per i tipi di Longanesi. La stampa lo ha definito: imprevedibile, potente, ipnotico.

di Mimmo Cacciola

Magistrale. Mette i brividi” dice il Times, ed ancora “in Italia se dici thriller dici Donato Carrisi”, giura Paola Barbato, di La Repubblica. Insomma viene voglia di correre a comprarlo, ma prima sentiamo cosa annunciano i curatori della casa editrice attraverso le note fresche di stampa: “Un bambino senza memoria viene ritrovato in un bosco della Valle dell’Inferno, quando tutti ormai avevano perso le speranze. Nico ha dodici anni e sembra stare bene: qualcuno l’ha nutrito, l’ha vestito, si è preso cura di lui. Ma è impossibile capire chi sia stato, perché Nico non parla. La sua coscienza è una casa buia e in apparenza inviolabile. L’unico in grado di risvegliarlo è l’addormentatore di bambini. Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, viene chiamato a esplorare la mente di Nico, per scoprire quale sia la sua storia”.

Fin qui niente di nuovo. Quanti bambini sottratti e ritrovati che poi non parlano. La filmografia televisiva americana del fil de paura serale abbonda e non solo quella statunitense. Dove cominciano ad ingarbugliarsi le cose, quando il confine sempre più sottile tra memoria e ricordo, tra passati e presente, appeso ad un filo può spezzarsi e far precipitare tutto?

E per quanto sembri impossibile, – proseguono le note editoriali – Gerber ce la fa. Riesce a individuare un innesco, un gesto, una combinazione di parole, che fa scattare qualcosa dentro Nico. Ma quando la voce del bambino inizia a raccontare una storia, Pietro Gerber comprende di aver spalancato le porte di una stanza dimenticata. L’ipnotista capisce di non aver molto tempo per salvare Nico, e presto si trova intrappolato in una selva di illusioni e inganni. Perché la voce sotto ipnosi è quella del bambino. Ma la storia che racconta non appartiene a lui”.

In un gioco ossessivo di specchi e rimandi si entra, dunque, in territori inesplorati.

Ascolterai ciò che ho da dire … fine in fondo!, annunciano, forse anche per vendere qualche copia in più, i tamburini pubblicitari del libro e si può credere che non è una minaccia!

Allora tutti noi, amanti ed appassionati di thriller non possiamo che arrenderci a questo invito che, diciamolo, suona anche un po’ come una minaccia ed ancora una volta dare credito al nostro Donato Carrisi, che altre volte e con bravura ci ha spaventati e soddisfatti in egual misura, anche al cinema non solo nel buio delle nostre camerette.

Del resto quel bambino siamo noi, coi nostri ricordi e le nostre paure. Siamo noi che ci perdiamo e ci ritroviamo sfuggendo per uno scherzo del destino a quella valle dell’inferno della nostra esistenza quotidiana. Noi, che come quel bambino non sempre troviamo le parole e che quando le troviamo avremmo voglia di raccontarla una storia ma che sia bella, che sia diversa, perfino paurosa, in una parola unica, solo nostra. Purtroppo, per nostra sfortuna, non siamo tutti Donato Carrisi che le storie le sanno raccontare e qualcuno sicuramente dirà: meno male!

Donato Carrisi è nato nel 1973 a Martina Franca e vive a Roma. Dopo aver studiato giurisprudenza, si è specializzato in criminologia e scienza del comportamento. È regista oltre che sceneggiatore di serie televisive e per il cinema. È una firma del Corriere della Sera ed è l’autore dei romanzi bestseller internazionali (tutti pubblicati da Longanesi) Il suggeritore, Il tribunale delle anime, La donna dei fiori di carta, L’ipotesi del male, Il cacciatore del buio, La ragazza nella nebbia – dal quale ha tratto il film omonimo con cui ha vinto il David di Donatello per il miglior regista esordiente –, Il maestro delle ombre, L’uomo del labirinto – da cui ha tratto il film omonimo –, Il gioco del suggeritore, La casa delle voci e Io sono l’abisso.

Donato Carrisi
La casa senza ricordi
Longanesi

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