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Tornano quelli del Bar Lume, in pieno lockdown alla ricerca di guai da risolvere

Ambientata in pieno lockdown, la nuova commedia gialla di Marco Malvaldi, dal titolo emblematico di Bolle di sapone, edita per i tipi di Sellerio Editore, si annuncia da subito piena di suspense e colpi di scena, dialoghi sferzanti e turpiloquio creativo, ovviamente in smart-working

di Mimmo Cacciola

Se qualcuno pensava che gli eroi comuni, in là con gli anni, del Bar Lume in tempi di pandemia si fossero rintanati si sbaglia, e di grosso. Sono tornati e sempre in gamba in questo nuovo lavoro di Marco Malvaldi fresco di stampa (Sellerio Editore, pagg. 272, Euro 15,00) “Sono i giorni del Covid. Per la prima volta nei loro ottant’anni suonati, i Vecchietti del BarLume – si legge nelle note licenziate da Sellerio – si sentono tali. Sono isolati e dubitano di avere ancora un futuro. Il tempo gli svanisce spulciando «ogni tipo di statistica sul virus esistente al mondo». Il bancone di Massimo il Barrista, fino a ieri cabina della macchina del pettegolezzo investigativo, è vuoto di chiacchiere. Persino la mamma di Massimo, la Gigina, è ritornata a casa, un piccolo tormento in più nelle giornate di Massimo, e una voce spiritosa che si aggiunge al gruppo toscaneggiante; ingegnere geniale in giro per il mondo, con un intuito più acuto perfino del brillante figlio”.

Ovviamente i nostri non sono certo tipi da farsi i fatti loro, tanto tempo da spendere o per qualcuno da buttare, ne hanno all’infinito e difatti, come ben chiariscono dall’ufficio stampa: “In questa nuova commedia gialla di Marco Malvaldi, ambientata in pieno lockdown, i Vecchietti del BarLume sono ancor più protagonisti e sottili risolutori. Il loro sguardo è più che mai penetrante nelle ingiustizie sociali e nelle diseguaglianze messe in risalto dal momento tremendo. Ma sarà Massimo, come al solito, a mettere la parola fine a tutta l’intricata indagine, con tanta capacità di entrare in sintonia col prossimo, e un’arguzia in più che sorprende tutti”.

Un mondo tremendo dove si muore e ci si ammala e dove le ingiustizie non smettono ma, anzi, si moltiplicano e quindi occorre fare qualcosa: “Ma provvidenzialmente l’occasione «per non farsi i fatti loro» arriva. Alice, – proseguono le note editoriali – la vicequestora fidanzata del Barrista, bloccata in Calabria per un corso di aggiornamento per poliziotti, commette l’imprudenza di chiedere un’informazione innocua a uno dei vecchietti: quanto basta per insospettire la maldicenza e così scatenare i segugi venerandi. In Calabria c’è stata una strana doppia morte di due anziani coniugi. Lui, proprietario di una catena di pizzerie, è stato fulminato da una fucilata mentre era in coda al supermercato; forse criminalità organizzata. La moglie è morta per una ingestione di botulino. Anche se condannati a comunicare via computer e telefonini, per i vecchietti le coincidenze continuano a non esistere”.

Non sarà di certo questo nuovo mostro, questo virus che attanaglia il mondo a fermare gi ottuagenari detective: loro anche a distanza possono farcela. Possono sconfiggere a mani basse tutte queste bolle di sapone. Non ci faranno mancare nulla del loro repertorio di parolacce e dialoghi al fulmicotone:”Ritrovando il metodo confusionario che li ispira, – concludono infine da Sellerio – il turpiloquio creativo, il dialogo immaginosamente sferzante, risolvono in smart working un intrigo a più piani. Ma usando anche tutta la pietà e la solidarietà sociale, che fu a lungo l’idea-forza di quella generazione. In questa nuova commedia gialla di Marco Malvaldi, ambientata in pieno lockdown, i Vecchietti del BarLume sono ancor più protagonisti e sottili risolutori, con tutte le balordaggini che si trascinano a ogni passo. E il loro sguardo, pur appannato, è più che mai penetrante nelle ingiustizie sociali e nelle diseguaglianze messe in risalto dal momento tremendo. Ma sarà Massimo, come al solito, a mettere la parola fine a tutta l’intricata indagine, con tanta capacità di entrare in sintonia col prossimo, e un’arguzia in più che sorprende tutti. Così, l’autore, avventurosamente, rappresenta in trasparenza la condizione di tutti gli anziani e ricorda la necessità dei valori che li animano”.

Marco Malvaldi (Pisa, 1974), di professione chimico, ha pubblicato con questa casa editrice la serie dei vecchietti del BarLume (La briscola in cinque, 2007; Il gioco delle tre carte, 2008; Il re dei giochi, 2010; La carta più alta, 2012; Il telefono senza fili, 2014; La battaglia navale,2016, Sei casi al BarLume 2016, A bocce ferme,2018), salutati da un grande successo di lettori. Ha pubblicato anche Odore di chiuso (2011 e 2021, Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti 2011), e Il borghese Pellegrino (2020), gialli a sfondo storico, con il personaggio di Pellegrino Artusi, e Milioni di milioni (2012), Argento vivo (2013), Buchi nella sabbia (2015), Negli occhi di chi guarda (2017) e, con Glay Ghammouri Vento in scatola (2019).

Marco Malvaldi
Bolle di sapone
Sallerio Editore Palermo, 2021

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