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“Il buio non fa paura”, entrare in confidenza con ciò che spaventa

Di Giulia Perrone

«Gabriele sente un calore nuovo, mentre la montagna si spegne, tutto quello che prima gli faceva paura, l’odore umido della sera, il silenzio, il buio, adesso lo fa stare bene, […] non sa nemmeno lui perché, ma non vede l’ora, tutti i giorni, che torni la notte.»

Il buio non fa paura, in libreria dal 03 giugno 2021 per NNEditore, è l’esordio letterario di Pier Lorenzo Pisano.

È risultato tra i finalisti del premio Calvino 2020, destinato agli scrittori esordienti inediti del nostro panorama contemporaneo, che permette ancora oggi di scovare quelle che potranno diventare le perle letterarie di domani.

Il buio non fa paura è la storia di Gabriele, bambino che vive in un paesino di montagna con il padre, la madre e i due fratelli, Giulio e Matteo. Una sera, all’improvviso, la mamma si allontana un momento da casa senza farne ritorno. Sparita nel nulla. Intorno alla loro casa non rimane che il buio, inteso sia in senso materiale che in senso metaforico. Da quel momento in poi la disperazione si fa spazio in chi invece non è scomparso, ma è rimasto con la speranza. Gabriele, il secondo dei tre figli, è quello che più di tutti si impegna in ogni modo per ritrovare la madre; una notte, nel seguire il padre e i cacciatori, che sono alla ricerca della bestia misteriosa che da qualche giorno, secondo le voci del paese, sta uccidendo gli animali, si ritrova da solo nel bosco e, all’improvviso, nota davanti a sé qualcosa di enorme, scurissimo e spaventoso: una creatura alta e ombrosa mai vista prima. Dall’affetto e dal calore che quest’ultima gli trasmette fin da subito, Gabriele intende a tutti i costi proteggerla e, nei giorni a venire, si avventurerà più volte nel bosco per rimettersi sulle sue tracce.

Il buio non fa paura è una storia che alterna dolcezza e tristezza, soppesandole in maniera tale che l’una non sovrasti mai l’altra. È stato definito una “favola nera” per il senso di angoscia e di timore che emerge tra le sue pagine, nonché per gli elementi paranormali che vi sono presenti. Questi ultimi però, non hanno come unico scopo quello di incutere paura, ma soprattutto, direi, quello di spingere il lettore a riflettere sulla prospettiva di sguardo di un bambino come Gabriele che, pur di non abbandonare la speranza di rivedere la madre, cerca di affidarsi al buio, all’oscurità, a quella creatura che solo a primo impatto lo spaventa. Ed è proprio questo che lo aiuterà a difendersi dal mondo degli adulti che, come spesso accade, non riesce a credere ai racconti di un bambino.

Verrebbe quindi da dire che, oltre ai reali protagonisti del romanzo, un ruolo fondamentale in questo libro lo giocano proprio loro: il buio e la paura. Essi, infatti, ne costellano l’ambientazione dalla prima all’ultima pagina fino ad arrivare, come il titolo stesso del libro suggerisce, a un totale distacco tra i due. Non passerà molto tempo di lettura prima che si riesca a entrare, con Gabriele, in confidenza con il buio, a farselo amico, voltando le spalle alla paura che quella stessa oscurità incuteva prima.

Pier Lorenzo Pisano in Il buio non fa paura dimostra molta consapevolezza nello stile per essere al suo esordio; uno stile, il suo, quindi, destinato a diventare riconoscibile nel tempo. Una storia commovente raccontata con una scrittura fluida, a tratti lirica, e molto scorrevole, che ricorda la scrittura cinematografica. Le scene descritte dall’autore, infatti, sono visivamente nitide e immaginabili, proprio come quelle di un film. Non poteva essere diversamente, dal momento che, prima di dedicarsi al mondo della letteratura, Pier Lorenzo Pisano ha percorso la strada del cinema e del teatro, sia in ambito registico che in ambito autoriale, aggiudicandosi tra l’altro molti premi, tra i quali il Premio Riccione-Tondelli, il Premio Solinas e il Premio Hystrio. Da ricordare sicuramente anche la candidatura al 71° Festival di Cannes per il cortometraggio Così in terra.

Insomma, una voce da tenere d’occhio nel panorama italiano contemporaneo, capace di rendere visibili e tattili anche le sensazioni più astratte, come i sogni e le speranze di un bambino e la paura di poterle veder scomparire in un attimo.

Il buio non fa paura
Pier Lorenzo Pisano
NNEditore

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