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La filosofia del caffè: in fondo la felicità è una piccola cosa

I fan dello scrittore giapponese al suo terzo capitolo sulla saga della caffetteria speciale, saranno strafelici. È uscito “Il primo caffè della giornata”, edito da Garzanti, altro piccolo capolavoro con le sue atmosfere oniriche e danzanti cariche di emozioni

di Mimmo Cacciola

L’invito è subito chiaro, un po’ come certi slogan degli anni passati per convincerci ad andare al cinema, come se noi di quella generazione avessimo bisogno di inviti: Scegli la tua sedia preferita. Ordina un caffè caldo. Qualcosa di straordinario sta per cominciare. Il caffè protagonista delle opere dello scrittore giapponese. Il caffè come metafora tutta orientale di prendersela con filosofia. Ed è proprio questo il caso del nuovo romanzo di Toshikazu Kawaguchi dal titolo Il primo caffè della giornata  (Editore Garzanti, traduttore Claudia Marseguerra, Collana Narratori moderni Pagine:180, € 16,00)

 “Torna Toshikazu Kawaguchi, – leggiamo nella bio-presentazione – il caso editoriale più clamoroso degli ultimi anni. Dal 2020 i suoi romanzi dominano le classifiche italiane dopo aver scalato quelle giapponesi e inglesi. Le atmosfere oniriche e suggestive delle sue storie hanno conquistato il grande pubblico che ha innescato un passaparola mai visto prima. Con il suo nuovo libro invita i lettori a scoprire che la felicità si nasconde ovunque se solo impariamo a guardare con il cuore. L’importante è avere una tazza di caffè in mano”.

Il Giappone moderno sullo sfondo con le sue contraddizioni di progresso e tradizione. Un Giappone che affascina anche per le sue caffetterie: “Nel cuore del Giappone – si legge nelle note – esiste un luogo che ha dello straordinario. È una piccola caffetteria che serve un caffè dal profumo intenso e avvolgente, capace di evocare emozioni andate. Di far rivivere un momento del passato in cui non si è riusciti a dar voce alle emozioni più profonde e sentite o si è arrivati a un passo dal deludere le persone più importanti. Per vivere questa esperienza unica, basta seguire poche e semplici regole: accomodarsi al tavolino che si preferisce e gustare il caffè con calma, un sorso dopo l’altro. L’importante è fare attenzione che non si raffreddi. Per nessuna ragione. Ma entrare in questa caffetteria non è per tutti: solo chi ha coraggio può farsi avanti e rischiare. Gira voce che cose inimmaginabili accadano a chi lascia anche una sola goccia, gelata, nella tazza”.

Ecco allora sfilare i protagonisti della narrazione di Kawaguchi, eroi ed eroine comuni che lottano, soffrono, amano, vincono e perdono nella quotidianità che appartiene a noi tutti: “Come Yayoi, che, privata dell’affetto dei genitori – infine si legge nella presentazione – quando era ancora molto piccola, non crede di riuscire ad affrontare la vita con un sorriso. O Todoroki, cui una carriera sfavillante costellata di successi non ha dato modo di accorgersi della felicità che ha sempre avuto a portata di mano. O ancora Reiko, che non ha mai saputo chiedere scusa all’amata sorella e ora si sente schiacciata dal senso di colpa, bloccata in un eterno presente dove ogni giorno è identico al successivo. E Reiji, per cui una frase semplice come “ti amo” rappresenta ancora un ostacolo invalicabile. Ciascuno vorrebbe poter cambiare quello che è stato. Riavvolgere il nastro e ricominciare da capo. Ma cancellare il passato non è la scelta migliore. Al contrario, ciò che conta è imparare dai propri errori per guardare al futuro con ottimismo, senza pensare alle occasioni mancate. Perché ci saranno sempre nuove possibilità di inseguire la vita che si desidera”.

Un messaggio chiaro e semplice come amano quelli del Sol Levante. Un messaggio recepito anche dai nostrani cronisti che si sperticano subito in lodi, peraltro meritate:

«Quando si leggono i romanzi di Kawaguchi tutto scorre stravagante e rassicurante, come se, finché si è lì, non potesse succedere nulla di male», scrive Alessandra Cipelli, sulle pagine di Donna Moderna, mentre, Laura Imai Messina su quelle della Stampa precisa «Basta una tazzina per fare pace con il passato, imparando ad accettare anche il futuro».

Si uniscono al coro, e del resto non potevano mancare, le due navi ammiraglie del giornalismo italiano, Repubblica e Corriere della Sera. Sul primo leggiamo: «Una lezione perfetta per tempi incerti, una filosofia delle piccole cose per i cassetti dell’anima.» a firma di Lara Crinò, sul secondo appuntiamo «I libri di Kawaguchi sono un canto alla vita nuova che si intravede all’orizzonte, alla primavera dopo un inverno difficile.» a cura di Annachiara Sacchi, La Lettura.

Toshikazu Kawaguchi è nato nel 1971 ad Osaka. In Giappone lavora come sceneggiatore e regista. Con Finché il caffè è caldo (Garzanti, 2020), suo romanzo d’esordio, ha vinto il Suginami Drama Festival. A questo successo segue Basta un caffè per essere felici (Garzanti, 2021), il secondo volume sulla caffetteria speciale.

Toshikazu Kawaguchi
Il primo caffè della giornata
Garzanti, 2022

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