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“Casa di Roma”, l’avventura di una famiglia che attraversa la storia italiana

“Più che un romanzo è il fallimento del tentativo di un romanzo. Dentro è possibile trovare il desiderio di riconoscersi in qualcosa, una famiglia divisa e la colonna sonora di un’intera generazione”. Scrive così Sandra Petrignani sul Foglio, recensendo “La casa di Roma”, il primo libro di Pierluigi Battista, in cui racconta l’avventura di una famiglia che attraversa la storia italiana e, con essa, si confronta. Un romanzo emozionante sulla memoria e sull’oblio, sull’ossessione di essere come tutti e sul desiderio di essere noi stessi.

Al centro della “Casa di Roma” c’è la famiglia Grimaldi, lacerata da grandi conflitti interni. Battista immagina che il trentenne Marco, che fa lo sceneggiatore, chieda via mail alla madre Anita e allo zio Raffaello di raccontargli un po’ alla volta la storia familiare in vista del libro che ha intenzione di scrivere. Alle voci dei due, si aggiungono quella dello stesso Marco e quelle di altri parenti, chiamati volta per volta a dire la loro sui fatti narrati. In un villino del quartiere Prati a Roma convivono su due piani diversi Raimondo, professore di diritti di rigida fede comunista e Emanuele, ex fascista e donnaiolo che si occupa di cinema; i loro rispettivi figli, Eugenio e Leonardo, hanno inclinazioni politiche opposte rispetto ai propri padri e arrivano negli anni Settanta a fronteggiarsi nei terribili scontri culminati con l’omicidio di Mikis Mantakas. Una scoperta casuale sul passato di Raimondo fatta da Anita e comunicata a Raffaele provoca una frattura profonda all’interno del gruppo familiare. Accanto ai protagonisti, Battista introduce una serie di personaggi secondari, tutti parecchio caratteristici dell’epoca rappresentata: dalla povera Teresa che passa dalla macrobiotica alla passione per l’India finendo per morire come la sua amata Ingebor Bachmann a Letizia che reagisce alla tetraggine del marito civettando e soffrendo quando la sua bellezza sfiorisce, alle giovani generazioni in cui l’autore sembra riporre le sue residue speranze di riscatto per il nostro Paese.

“La casa di Roma” è un libro appassionante in grado di dare importanti spunti di riflessione sul XX secolo. “Il Novecento non è stato un secolo lungo o breve. È stato un secolo sbagliato”, scrive Davide D’Alessandro su HuffPost. “Riviverlo, anche attraverso i sorprendenti itinerari di un romanzo, sotto la penna attenta e controllata di Battista, è un modo per distanziarsene senza separarsene”.

Pierluigi Battista
La casa di Roma
La nave di Teseo, 2021

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