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“Malamore”: donne, violenza e resilienza nel libro di Concita De Gregorio

Si può perdere la vita a diciassette anni, assassinati da colui che credevi essere tuo amico? Il caso della giovane Michelle Causo rappresenta un ulteriore esempio di violenza contro le donne e femminicidio nel nostro paese, una piaga apparentemente interminabile. La soluzione non può che essere quella di discuterne, non solo per commemorare le vittime e sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soprattutto per educarci tutti a un modello sano di relazioni di coppia e amicizia, spesso luoghi di violenza.

Pertanto, vogliamo iniziare questa giornata presentandovi “Malamore: esercizi per resistere al dolore”, un libro con cui Concita De Gregorio esplora il fenomeno della violenza contro le donne, analizzando più da vicino l’universo femminile.

“Malamore” è un libro del 2008 e possiede una forza che aumenta con il passare degli anni: questa forza rimane intatta nel tempo, poiché la domanda fondamentale che lo anima non cambia. La vera domanda non riguarda il motivo per cui gli uomini si sentono spesso autorizzati a perpetrare violenze – verbali, fisiche, psicologiche – sulle donne che affermano di amare.

La vera questione – a mio avviso – è perché le donne non siano in grado di respingere la violenza quando la riconoscono. Cosa le spinge, cosa ci spinge a sopportare l’aumento delle umiliazioni, le piccole vessazioni domestiche, le prepotenze pubbliche che spesso portano a un tragico epilogo?

Cosa ci fa credere di poter cambiare, accogliere, domare la minaccia? C’è una sorta di presunzione, come narra l’antica favola che apre questo libro: il topolino si innamora del gatto, convinto di renderlo vegetariano. C’è un oscuro sentimento profondo che si nutre di sensi di colpa, come testimoniano le molte storie di donne – famose, anonime – che come stelle cadenti illuminano la scena del crimine. “Esercizi per resistere al dolore” recita il sottotitolo.

© Andrea Raso / lapresse 07-10-2010 Milano, Italia spettacolo Trasmissione televisiva Victor Victoria nella foto:Elisabetta Gregoraci,Concita De Gregorio © Andrea Raso / lapresse 07-10-2010 Milan, Italy Tv show Victor Victoria in the photo:Elisabetta Gregoraci,Concita De Gregorio

Forse la chiave sta proprio qui: nella familiarità che le donne hanno con il dolore, la palestra che serve a trasformarlo in forza. Ognuno troverà la propria risposta leggendo. Troverà qualcosa della propria storia e forse il coraggio di affrontarla. Se accadesse anche solo una volta, è per quel momento che ho scritto questo libro.

Il malamore, la violenza, le donne Il tema centrale dell’opera di Concita De Gregorio è il malamore, il sentimento malato che causa pressioni, stalking e violenze sulle donne, fino al femminicidio.

L’autrice indaga su questa tematica in modo originale ed incisivo, analizzando molteplici storie vere di donne che hanno subito violenze. Attraverso gli estratti forniti dalla scrittrice pisana, si riesce a comprendere appieno l’intento dell’opera, che non si limita semplicemente a parlare di violenza sulle donne, né vuole essere un altro libro che raccoglie storie di un genere maschile malato.

Con “Malamore: esercizi per resistere al dolore”, Concita De Gregorio pone l’attenzione sull’universo femminile, sulle donne che, nonostante la violenza, la paura e i sogni spezzati, decidono di sopportare il dolore – fisico e psicologico – e di sopportare la violenza stessa.

Cosa ci spinge a non lasciare la nostra casa? Cosa ci fa fare un passo indietro dopo aver pensato per giorni di denunciare e poi ritrattare? Qual è il motivo che si nasconde dietro a tutta questa sofferenza taciuta, nascosta, imprigionata negli occhi e nel cuore pronto a scoppiare?

“Le donne hanno una relazione più stretta con il dolore. È un compagno di vita, un nemico così familiare da sembrare quasi un amico. Coesistiamo, è normale. Gridare disperde le energie, lamentarsi non serve a nulla. Trasformarlo, invece: è ciò che serve. Trasformare il dolore in forza. È un insegnamento antico, una saggezza silenziosa e segreta: ogni donna lo sa.

Le storie raccolte qui sono tracce luminose, stelle cadenti che a volte illuminano da lontano una grande domanda: cosa ci spinge a non respingere, anzi a convivere con la violenza? Perché coloro che sopportano continuano a farlo e come lo fanno?

Qual è l’enorme posta in gioco? Alcune cedono, molte muoiono, tantissime condividono la propria esistenza con una pena privata, inesprimibile, quotidiana. Alcune ce la fanno, altre trovano nell’accettazione del male le risorse per dire, per fare ciò che altrimenti non sarebbero state in grado di fare. Sono, in fin dei conti, gesti ordinari. Chiunque può comprenderlo mettendosi nei loro panni. Sono esercizi per resistere al dolore”.

Nata a Pisa il 19 novembre 1993, Concita De Gregorio è una nota scrittrice, giornalista, conduttrice e opinatrice. È stata direttrice de “L’Unità” dal 2008 al 2011 e attualmente è editorialista per “La Repubblica”. A partire da aprile 2023, è anche direttrice dell’Hollywood Reporter Roma, la prima edizione europea del noto periodico statunitense.

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