È disponibile da qualche tempo, uno straordinario romanzo dello scrittore parigino dal titolo La Tentazione, edito da Glichy. Il volume, può a ragione definirsi una “personalissima storia della violenza” con al centro l’eroe che crede nella purezza.
di Mimmo Cacciola
Lo scrittore parigino Luc Lang ha colpito ancora. E lo fa dritto al cure con il suo ultimo romanzo dal titolo “La Tentazione”. Luc Lang ci regala una sua personalissima «storia della violenza» mettendo al centro un eroe che crede nella purezza e del quale descrive superbamente la caduta e la redenzione.
“Luc Lang – scrive Emiliano Gucci su La Lettura – padroneggia una meccanica incalzante, più nella struttura che nella prosa, dove porta all’estremo una narrazione/elencazione del dettaglio, prima di rituffarsi nell’affondo psicologico o nell’iconicità di un dialogo; è interessante come lasci dirompere i fatti dal niente, per poi riprenderli ed eviscerarli a posteriori”.
Ma di cosa parla questo romanzo incentrato sull’apocalisse di un mondo, sul suo protagonista che deve abbattere un animale maestoso e nobile come il cervo (la cui simbologia esoterica, non dimentichiamolo, è associata alla figura del Cristo e del Re) e che, alla fine, deve fare i conti con se stesso e la sua dis-umanità?
“È la storia di un mondo che precipita, – si legge nelle note editoriali – un vecchio mondo dove tutto improvvisamente si sgretola e si incendia, e di un nuovo mondo che sorge, dove tutto ciò che si credeva non conta più, dove ogni riferimento salta e dove la realtà ci appare improvvisamente opposta a ogni nostro pensiero. François, chirurgo cinquantenne, celebre, rinomato e all’apice della carriera, ama la caccia. Gli piace la ricerca della preda, gli piace avere il potere di uccidere. E’ un uomo che ha costruito intorno a sé regole, abitudini e sentimenti che gli corrispondono e ne hanno fatto un vincente. Un giorno, a caccia, si trova di fronte un cervo maestoso, e, colpito da quella seducente magnificenza, ha un momento di esitazione. Spara, ma non lo uccide. Quando si trova di fronte l’animale ferito, invece di finirlo come ci si aspetterebbe da lui, come lui stesso si aspetterebbe da se stesso, decide di caricarlo sul suo pick-up e di salvarlo”.
Un viaggio dunque di scampata morte e di resurrezione, di riscatto e di autoconsapevolezza: “Da qui inizia il viaggio – proseguono le note – del protagonista verso il suo nuovo io. Afferrare la vita, restituirla: un uomo che si sente onnipotente vivrà le più crudeli prove in questo racconto iniziatico che unisce thriller, western, e una folgorante ode alla natura selvaggia. In questo teso e cinico racconto l’autore descrive gli abissi familiari mettendoli di fronte al caos della nostra società occidentale. E insieme narra lo sperdimento di una generazione di genitori che capiscono di non conoscere i propri figli, divenuti spietati predatori: un figlio banchiere che ha l’avidità di una belva e una figlia smarrita come un animale ferito, persa dietro a un truffatore. Tra loro una madre/matrigna italiana, morbosamente attratta dal figlio maschio, in conflitto con la figlia femmina e preda di derive mistiche. Al crepuscolo della vita, François si chiede cosa può ancora trasmettere di sé a un mondo che non gli corrisponde più”.
Un romanzo che parla anche di generazioni oltre che di sconfitte e ribaltamenti continui. Un lavoro che pare crepuscolare ma che ha pure una sua forza interiore per dirci che, in fondo, anche nella caduta c’è forse una possibilità di rialzarsi e che come diceva il mistico poeta cantante: perfino l’alba dentro l’imbrunire
Il romanzo è risultato vincitore del Prix Médicis 2019. Scrive così la stampa più prestigiosa:“Una gelida, feroce, storia della violenza in cui la neve, gli alberi, la montagna, il sudore e il sangue diventano specchio ed eco dell’anima più profonda di uomini e animali” Le Monde. Ed ancora: “Un romanzo che con un inaudito misto di tenerezza e crudeltà riesce perfettamente a raccontare lo smarrimento della nostra epoca” Le Magazine Littéraire. E tra gli altri: “Con dialoghi che sembrano una partitura jazz e una trama degna del miglior noir, Luc Lang racconta senza mistificazioni il cinismo assoluto del mondo che ci circonda” Le Parisien. Infine: “Pochi autori riescono come Luc Lang a plasmare le parole. Un lessico che ricorda Balzac e Flaubert, un’arte della narrazione aspra e insieme delicata” Télérama.
Luc Lang è autore di undici romanzi, tra cui Mille six cent ventres (1998, edito in Italia da Passigli), che si è aggiudicato il Prix Goncourt des lycéens. Altri suoi celebri titoli sono La fin des paysages (2006), Mother (2012) e Au commencement du septième jour (2016, pubblicato in Italia da Fazi). Con La tentazione, uscito in Francia nel 2019, si è aggiudicato il prestigiosissimo Prix Médicis.
Luc Lang
La tentazione
Edizioni Clichy, 2021