di Diana Ridini
“L’equazione del cuore” è senza dubbio un libro importante per l’attività letteraria di Maurizio de Giovanni, diverso da tutto ciò che ha pubblicato finora. Qualcuno, commentandolo, ha asserito che è una delle storie che l’autore napoletano forse ha sempre sognato di raccontare. Ed effettivamente è così, o almeno questo si percepisce. Il libro, edito Mondadori, consegna ai lettori un personaggio umano quanto tormentato, nudo di fronte ai sentimenti e al mistero del cuore.
«De Giovanni torna in libreria con un romanzo lontano dai “suoi” “Bastardi di Pizzofalcone”, intimo, in cui l’indagine è tutta interiore», le parole di Alberto Grandi su «Wired». «Un viaggio interiore tra famiglia, perdita, dolore e il fascino immutabile delle formule matematiche», la recensione di «Maremosso». Un romanzo che mette al centro il dolore, quello autentico, ma anche l’amore. Dopo la morte della moglie, Massimo, professore di matematica in pensione, vive, introverso e taciturno, in una casa appartata su un’isola del golfo di Napoli. Pesca con metodo e maestria e si limita a scambiare rare e convenzionali telefonate con la figlia Cristina, che abita in una piccola città della ricca provincia padana. Ad interrompere la sua routine la notizia di un grave incidente stradale: la figlia e il genero sono morti, il piccolo Checco è in coma. Hanno avuto un violento sinistro: l’auto, alla cui guida c’era il genero, si è schiantata contro un camion. A rendere fitto il mistero un dettaglio: l’uomo pare non aver fatto nulla per evitare l’impatto. Perché? Quale motivo c’è dietro? Ma “L’equazione del cuore” è molto più di un’indagine investigativa.
Il bimbo in coma è una delle spinte affascinanti della narrazione. Massimo crede, una volta celebrata la cerimonia funebre, di poter tornare nella sua isola, ma non può. Difatti i sanitari lo vogliono vicino al ragazzino che giace incosciente. Controvoglia, il professore si dispone a raccontare al nipote, alla sua maniera, la matematica, l’armonia dei numeri. Fuori dall’ospedale, il protagonista si sente addosso gli occhi della città, dove lo si addita, in quanto unico parente, come tutore del minore, potenziale erede di una impresa da cui dipende il benessere di molti. Inizialmente Massimo vorrebbe solo rientrare presto nella sua casa, sull’isola, alle sue giornate che si assomigliano tutte. Pian piano però capisce che tante cose sono appese alla sua persona. Non può scappare, non può fuggire. Un cambiamento imposto che non lascerà indifferente il lettore.
Maurizio de Giovanni
L’equazione del cuore
Mondadori, 2022