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“Se solo il mio cuore fosse pietra”: Come la figlia di Freud salvò dei bambini ebrei

È da poco disponibile nelle librerie l’ultima fatica letteraria edita da Feltrinelli, della giornalista napoletana Titti Marrone dal titolo Se solo il mio cuore fosse pietra. Il volume, narra la vicenda di Anna Freud, figlia del celebre Sigmund, alle prese, nel dopoguerra, con un progetto umanitario a favore dei bambini ebrei rimasti orfani a causa della Shoah

di Mimmo Cacciola

Anna Freud non fu solo collaboratrice preziosa, memoria storica, consigliera, studiosa, segretaria, figlia e quasi seconda compagna del celebre padre inventore della psicanalisi Sigmund Freud: fu anche una illuminata filantropa che, in pieno dopoguerra, spese più di un decennio della sua vita per aiutare, confortare, rimettere al mondo decine di orfani ebrei scampati allo sterminio nazista. Ora quella vicenda umana straordinaria è finalmente raccontata, affinché tutti possano conoscerla ed impadronirsene in un bel romanzo scritto dalla giornalista napoletana Titti Marrone dal titolo Se il mio cuore fosse pietra (Editore Feltrinelli, Collana I narratori, Pagine 240 € 17,50)

L’incipit, svela in pochissime righe tutto questo mondo di dolore e amore, di ferita e riconciliazione che narra, tra le altre cose, il libro della Marrone; «C’erano solo pochi frammenti per ricostruire da dove venissero quei piccoli. Che cosa avevano visto, sentito, vissuto? Chi era la madre, chi il padre? La parte più delicata per i bambini di Lingfield stava per cominciare. E lei si sentiva pronta.»

Nel 1945 la grande villa di campagna di sir Benjamin Drage – si legge nel risvolto di copertina – diventa una residenza per i piccoli reduci dai campi di sterminio, venticinque bambini tra i quattro e i quindici anni accolti e accuditi grazie all’iniziativa e alla determinazione di Anna Freud, figlia del grande Sigmund, e di Alice Goldberger, sua collaboratrice. Ciascun bambino ha una storia diversa, terribile e speciale, ciascuno viene da un proprio personale inferno. Alice e la sua équipe lottano per restituire loro un’infanzia, dando vita per oltre un decennio a un centro dove le più recenti acquisizioni della psicologia infantile, della pedagogia e dell’arte vengono messe al servizio delle necessità dei bambini provenienti da lager, orfanotrofi e conventi o dai nascondigli dove i genitori li hanno lasciati durante la guerra, nell’estremo tentativo di salvar loro la vita. Lo sguardo dolce e professionale di Alice ci mostra come, nello scorrere delle stagioni, si allenti in Gadi la necessità di nascondere il cibo, si riducano gli incubi di Berl e la presenza della morte nei disegni di Denny e si avvicini per tutti, a poco a poco, l’obiettivo più difficile: recuperare la fiducia negli adulti. Titti Marrone scava nella Storia, apre gli archivi, incrocia documenti, foto, diari e lettere per trasporre in un romanzo la coraggiosa e commovente esperienza di Lingfield. La sua penna segue con delicata partecipazione l’incontro con l’infanzia di ciascun bambino, l’affiorare di traumi e ricordi dolorosi, il progressivo sciogliersi dei nodi più stretti. Fino all’inizio delle loro seconde vite.”

Noi non possiamo che registrare un coro unanime di lodi già a pochi giorni dall’uscita del volume. Eccone alcune: «Un romanzo travolgente che non parla soltanto del passato atroce ma delle guerre presenti e future di cui le prime vittime sono i bambini.» Dice Brunella Schisa, per il Venerdì de la Repubblica. Le fa subito eco Sabrina Bordignon per Maremosso: «Se solo il mio cuore fosse pietra è una narrazione storica che ci fa pensare a quanto i fatti della Storia da sempre condizionano la vita delle persone, ma anche che tra tanta cattiveria esistono persone buone e generose che vogliono spendere la loro vita per gli altri.»

Titti Marrone è nata a Napoli. Giornalista, ha scritto sul Mattino di Napoli dal 1980 al 2012, poi sull’ Huffington Post. Si è occupata di teatro, storia delle idee, letteratura e politica, ha insegnato dal 1996 all’Università storia e tecniche del giornalismo. Negli anni Ottanta la sua ricerca si è focalizzata sulla storia del Mezzogiorno (Riforma agraria e questione meridionale, De Donato 1981). Ha scritto inoltre: Il mestiere di regista teatrale (Marcon 1992); Controluce (Pironti 1995) insieme a Gustaw Herling; Il sindaco (Rizzoli 1996); Meglio non sapere (ultima edizione Laterza 2013). Con Mondadori ha pubblicato Il tessitore di vite e Questo bimbo a chi lo do (2013). Nel 2019 ha pubblicato La donna capovolta (Iacobellieditore) e nel 2022 Se solo il mio cuore fosse pietra (Feltrinelli).

Titti Marrone
Se solo il mio cuore fosse pietra
Feltrinelli, 2022

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