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Dante 2021, il festival di Ravenna riparte dalla sperimentazione espressiva

Di Ida De Michelis

Dieci anni di festival dantesco per arrivare a festeggiare con questa importante edizione il settimo centenario della morte di Dante Alighieri: questo è la Dante 2021, manifestazione che, sotto l’egida dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ravenna, il sostegno della Cassa di Risparmio di Ravenna, e grazie alla direzione scientifica dell’Accademia della Crusca, ha saputo garantire in questo decennio sempre eventi di altissimo livello fruibili al contempo da un pubblico vasto e variegato. Dopo la forzata pausa pandemica dello scorso 2020, dal 3 all’11 settembre verranno offerti, nella suggestiva cornice del centro storico di Ravenna, la città che ospita le spoglie del poeta, eventi danteschi per grandi e piccini, attraverso incontri, concerti e spettacoli, tutti a ingresso libero.

Il filo conduttore di questa edizione sarà quello della sperimentazione espressiva, un “significar per verba” spinto sempre oltre: sulle tracce di Dante si partirà con l’anteprima del 3 settembre che vedrà l’attore Virginio Gazzolo impegnato con la lettura della Vita Nova, per poi inaugurare il festival il giorno seguente con la prolusione del Professor Francesco Sabatini (Presidente onorario dell’Accademia della Crusca) presso i Chiostri Francescani, sede principale della manifestazione.
Sabato 11 settembre si chiuderanno i festeggiamenti con due premiazioni: il Premio Parole e Musica che andrà al paroliere Mogol e il Premio Dante-Ravenna 2021 che è stato attribuito invece a Enrico Mentana.

Tra ricerca e divulgazione, gli appuntamenti danteschi di questo Festival, diretto da Domenico De Martino, riescono ancora una volta a presentarsi come occasioni originali uniche nel loro genere per un confronto nuovo, un dialogo rinnovato, un’interrogazione attuale della parola del padre della lingua italiana da parte di un pubblico sempre più vasto e appassionato.

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