Il senso del discorso: informazione, narrazione ed emozione tutte facce della stessa medaglia
Esce per i tipi di Garzanti autrice, Annamaria Testa, il saggio Le vie del senso, opera di indagine ed analisi che spacca il capello in quattro ai sistemi comunicativi, riportandoci una volta per tutte con i piedi per terra. Si tratta di una occasione importante ed intelligente, oltre che accurata, per riflettere su cosa sia diventato oggi il giornalismo, la televisione, l’immagine e tutto l’indotto dell’informazione non solo visuale che quotidianamente ci martella, ci condiziona e, diciamolo pure, ci ossessiona
di Mimmo Cacciola
Ci si lamenta sempre del ritmo ossessivo di certa informazione, onnipresente, martellante. Di tutto un mondo dell’immagine mediatica e non solo che ormai da tempo ci circonda, ci condiziona facendoci sentire assediati in una sorta di fortezza Bastiani che è poi il nostro salotto di casa. Tutto questo e molto altro ancora cerca di spiegarcelo on parole povere e comprensibili Annamaria Testa col suo ultimo lavoro dal titolo Le vie del Senso (Editore Garzanti, pagg.192 p.€20,90) in libreria in questi giorni.
“Siamo oggi sottoposti a un inarrestabile flusso di informazioni, – scrivono dalla Garzanti – di testi, di immagini. Interrogarsi criticamente sul senso dei discorsi e sulla loro intenzione è decisivo per comprenderli ed essere davvero liberi. Usando con accortezza le parole è infatti possibile non solo interpretare ma anche deformare e manipolare i dati di realtà fino a costruire e sostenere tesi diametralmente opposte. Annamaria Testa smonta e rimonta gli elementi di base della comunicazione, e lo fa con rigore e immaginazione. Dalle prime pagine della stampa internazionale al visual journalism, dai social media ai format televisivi, dalle scelte cromatiche dei maggiori brand alle infografiche, questo libro ci svela i meccanismi permanenti che tengono insieme informazione, narrazione ed emozione”.
Una guida utile, insomma, per uscirne vivi a tutti i costi e capire il senso profondo e vero di ciò che leggiamo, vediamo, in fondo analizziamo. Uno strumento indispensabile per orientarsi e non essere più prede nella jungla dell’informazione.
“Ci offre gli strumenti teorici e pratici – concludono le note editoriali – per produrre comunicazione, per capirla e per orientarci nell’universo iperconnesso a cui tutti apparteniamo. Il punto di partenza è una frase elementare: Bella giornata oggi. Attorno a questo frammento irrisorio Annamaria Testa costruisce un sorprendente esercizio di stile. Ci mostra che ogni testo può dire qualcosa di meno, o di più, o di diverso da quel che sembra. E che la nostra ricerca di senso va sempre oltre le parole”.
Annamaria Testa, nata a Milano, classe 1953, si occupa di comunicazione e di creatività. È titolare della società Progetti Nuovi, è docente universitaria e ha pubblicato saggi e racconti. È stata direttrice creativa e presidente della sede italiana del gruppo internazionale Bozell e nel 2005 ha fondato Progetti Nuovi. Nel 1988 diventa giornalista pubblicista. Collabora con diverse testate e con la Rai, occupandosi di comunicazione politica. Ha insegnato Teorie e tecniche della comunicazione creativa in varie università: La Sapienza di Roma, l’Università degli Studi di Torino, l’Università degli Studi di Milano, l’Università IULM e l’Università Bocconi di Milano. È autrice di un libro di racconti, Leggere e amare (Feltrinelli, 1993), e di diversi saggi su creatività e comunicazione: La parola immaginata (Pratiche, 1988, edizione aggiornata nel 2000), Farsi capire (Rizzoli, 2000, edizione aggiornata nel 2009), La pubblicità (Il Mulino, 2003, edizione aggiornata nel 2007), Le vie del senso (Carocci, 2004), La creatività a più voci (Laterza, 2005), La trama lucente (Rizzoli, 2010) e Minuti scritti (Rizzoli, 2013).
Annamaria Teresa
Le vie del senso. Come dire cose opposte con le stesse parole
Garzanti, 2021