Inspira, espira, uccidi di Karsten Dusse edito da Giunti è un thriller dissacrante e dall’irresistibile humour nero sulla moda dei self-help e della mindfulness. La disciplina dell’autoconsapevolezza, causa un sacco di guai al mite avvocato che finirà per trasformarsi in uno spietato e stakanovista assassino tutto da ridere
di Mimmo Cacciola
E’ da poco in libreria uno spassosissimo libro da leggere: Inspira, espira, uccidi di Karster Dusse (Editore Giunti, Traduttrice Rachele Salerno, Pagine 396, € 16,00) sulle travagliate vicissitudini di un avvocato costretto ad impratichirsi di mindfulness, pena il divorzio, e che per aver preso troppo alla lettera i principi della consapevolezza diventa uno spietato assassino da scompisciarsi dal ridere
«Mettiamo subito in chiaro una cosa: non sono un uomo violento. Anzi. Per dirne una, in vita mia non ho mai fatto a botte con nessuno. E ho commesso il mio primo omicidio a quarantadue anni. Piuttosto tardi, rispetto alla media nel mio ambiente di lavoro. Ok, è vero, la settimana successiva ne avevo già fatti fuori una mezza dozzina. Forse vi sembrerà brutto, ma posso garantirvi che sono sempre stato animato dalle migliori intenzioni. Era la logica conseguenza di un approccio consapevole all’esistenza, per conciliare il lavoro con la vita familiare.»
Questo l’incipit per introdurci nelle atmosfere del libro. Ma cosa è la vera autoconsapevolezza inseguita dal protagonista e che finirà per causargli solo guai?
Come ribadito più volte, lo scopo della mindfulness è quello di raggiungere uno stato di consapevolezza di sé, dei propri pensieri e delle proprie emozioni nel qui ed ora, in modo intenzionale ma distaccato e in maniera non giudicante
“E se qualcuno applicasse alla lettera – si legge nelle note editoriali – i princìpi della mindfulness per liberarsi dei propri problemi, facendoli fuori uno a uno (non solo in senso metaforico)? È quello che succede a Björn, avvocato in carriera dalla clientela molto esigente, quando la moglie lo spedisce a fare un corso di mindfulness minacciando di divorziare e di allontanarlo dalla figlioletta. A meno che non impari a conciliare famiglia e lavoro. Ma non è semplice applicare quei sani princìpi quando il tuo maggiore cliente è un mafioso narcotrafficante, che per sfuggire alla polizia si nasconde nel tuo bagagliaio durante una gita con tua figlia. Per impedire al lavoro di entrare nella sfera privata, Björn ha un’unica scelta: lasciare il “lavoro” nel bagagliaio sotto al sole, con conseguenze letali ma salvifiche. Finché la scomparsa del boss lo obbliga a prendere in mano la gestione dei suoi loschi affari e… sostituirlo! Inspira, espira, uccidi è la storia di un omicidio deliberato ma non premeditato, un’inaspettata fusione tra una guida di mindfulness e un poliziesco, e soprattutto un originale romanzo di intrattenimento”.