in ,

“Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe”

Di Béatrice Sciarrillo.

Mettiamo il caso che, in un ipotetico e utopistico mondo del futuro, le donne possano, finalmente, raggiungere gli stessi traguardi degli uomini; mettiamo il caso che possano ottenere un riconoscimento paritario in ambito lavorativo e sociale, che possano assicurarsi il medesimo successo nella vita.

Ecco, affinché possano conseguire tale successo, è necessaria una condizione fondamentale: le donne devono essere migliori dei loro colleghi di sesso maschile. Cosa vuol dire essere migliori?

Significa che, per recitare sullo stesso palcoscenico degli uomini, le donne devono essere capaci di fare tutto quello che gli uomini fanno, ma all’indietro e sui tacchi a spillo.

È la cosiddetta sindrome di Ginger Rogers dalla quale sono immuni – o hanno cercato di esserlo – le dieci donne, protagoniste di Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe, il libro di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri, edito da Mondadori, nato in seguito al podcast da record su Storielibere.fm che ha dato voce a donne dalle storie anticonformiste e controcorrente.

Moana Pozzi, Santa Caterina, Grace Jones, le sorelle Brontë, Moira Orfei, Tonya Harding, Marina Abramović, Shirley Temple, Vivienne Westwood, Zaha Hadid.

Donne di tutte le epoche storiche e di ogni dove geografico che hanno combattuto per essere politiche, che hanno preteso uno spazio pubblico dove poter parlare, e che hanno esteso – con più o meno consapevolezza – la strada di libertà e di indipendenza femminile che, grazie a loro, noi oggigiorno percorriamo.

C’è Moana Pozzi, che, allontanatasi da una famiglia noiosamente felice, fece della pornografia un’arte e dell’amore una forma di politica. C’è Santa Caterina da Siena, religiosa, filosofa, teologa e mistica italiana, patrona d’Italia insieme a San Francesco e compatrona d’Europa, che fu, per lungo tempo, una donna non compresa e osteggiata dai più, e che rifiutò di piegarsi all’umiliante e mortificante idea di femminilità votata, esclusivamente, a mettere al mondo figli e curare l’ambiente domestico. C’è Greta Jones, una “Nefertiti aliena e cibernetica” che fece del suo stravagante e policromo stile l’arma con cui combattere i fantasmi dell’infanzia e le avversità della vita adulta. Ci sono le sorelle Brontë, inconsapevolmente capaci di demolire il complesso e consolidato castello di regole vittoriane, a partire dalla sottomissione e dipendenza della donna dall’uomo. 

Marina Abramovic

C’è Moira Orfei, un animale indomito e indomabile, che, per tutta la sua vita, fuggì dalla gabbia asfissiante dentro cui gli uomini cercarono di richiuderla. C’è Tonya Harding che cercherà di compensare con il successo il vuoto sentimentale vissuto in famiglia. C’è Marina Abramović, la ragazza di Belgrado con la treccia nera, “lancinante” e “disturbatissima”, che ha combattuto, e continua a combattere, contro se stessa e contro quell’universo misogino che non accetta la sua libertà di donna e di artista. C’è Shirley Temple, il cui dolce sorriso di enfant prodige fu, negli anni della Grande Depressione americana, un motivo di consolazione e di speranza per un paese bisognoso di rassicurazione. C’è Vivienne Westwood, attivista politica e stilistica anarchica, che, resasi conto che la sua rivoluzione nel mondo della moda aveva perduto, col tempo, parte della sua sovversività, s’impegnò, e continua a farlo tutt’oggi, in nuove, e sempre contemporanee, battaglie contro l’establishment. C’è Zaha Hadid, che reclamò per se stessa il diritto di vivere alla maniera di tutti gli altri uomini.

E, infine, ci sono Michela Murgia e Chiara Tagliaferri, che non hanno avuto paura di mettere per iscritto le storie di queste dieci donne, “non edificanti ma educative”, che, in un secolo in cui il progresso tecnologico pare accompagnarsi a un regresso culturale, ci insegnano come ogni donna può, con i propri personali, specifici e preziosi strumenti, diventare una magnifica amazzone capace di sovvertire quel mondo misogino, tradizionalista e tragicamente retrograda, che vuole la donna relegata in un angusto ambiente domestico, senza possibilità di autoaffermarsi.

Michela Murgia e Chiara Tagliaferri
Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe
Mondadori, 2019

“L’hotel di cristallo”, dare un senso alla vita tra avidità, senso di colpa e amore

Riesci a riconoscere il personaggio famoso in questa foto di quando era bambino? Difficoltà alta