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“Hanno raccontato tutto”. Garlasco: parenti, amici e vicini di casa di Chiara Poggi. Tutto torna

La tragedia di Garlasco: i fatti del 13 agosto 2007

La mattina del 13 agosto 2007 nella cittadina di Garlasco, in provincia di Pavia, si consumò un evento drammatico che segnò profondamente la comunità locale e l’opinione pubblica italiana. Chiara Poggi, ventiseienne, venne trovata uccisa all’interno della sua abitazione in via Pascoli. Secondo le ricostruzioni investigative, la giovane aprì la porta di casa poco dopo le 9 di mattina, indossando ancora il pigiama e con i resti della colazione sul tavolo, segno di una visita inattesa ma da persona conosciuta.

L’aggressione fu rapida e violenta: Chiara venne colpita vicino all’ingresso e tentò di fuggire verso la taverna, dove fu raggiunta e uccisa. L’autore del delitto agì senza lasciare segni evidenti all’interno dell’abitazione, provocando però una scena del crimine significativa nella zona seminterrata. Il corpo fu rinvenuto riverso ai piedi della scala, immerso in una pozza di sangue.

Indagini iniziali e condanna di Alberto Stasi

Le indagini si concentrarono da subito sul contesto familiare e affettivo di Chiara. Non vi erano segni di effrazione né oggetti di valore mancanti, orientando gli investigatori verso la pista di un delitto commesso da una persona vicina alla vittima. Nel 2014 la Corte d’Assise d’Appello di Milano condannò Alberto Stasi, allora fidanzato di Chiara, a 16 anni di reclusione per l’omicidio.

La sentenza si basò su elementi quali i tempi e i movimenti ricostruiti per la mattina del 13 agosto, lacune nel racconto di Stasi e l’assenza di spiegazioni convincenti riguardo la possibile presenza di terzi in casa. La decisione giudiziaria fu il frutto di numerose perizie e accertamenti tecnici, inclusi esami su scarpe, biciclette e computer.

Alberto Stasi, condannato per l'omicidio di Chiara Poggi

Nuove indagini e il coinvolgimento di Andrea Sempio

Nel marzo 2025 la Procura di Pavia ha riaperto il caso iscrivendo nel registro degli indagati Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara. L’accusa ipotizza un concorso nell’omicidio con Stasi o con altri soggetti. Sempio aveva frequenti rapporti con la famiglia Poggi e spesso trascorreva del tempo nella loro abitazione, circostanza che potrebbe giustificare una certa confidenza con Chiara e motivare l’apertura della porta da parte della vittima senza esitazioni.

Andrea Sempio, indagato per concorso nell'omicidio di Chiara Poggi

Le testimonianze sui giorni precedenti il delitto

Il settimanale Oggi ha raccolto diverse testimonianze da parenti, amici, vicini e colleghi, ricostruendo gli ultimi giorni di vita di Chiara Poggi. Il 10 agosto, Alberto Stasi riferì di aver trascorso la notte a casa della ragazza. Lei, in quei giorni, si recava anche nella casa della nonna a Gropello Cairoli per occuparsi dell’orto.

L’11 agosto, nonostante i genitori di Chiara fossero assenti, Stasi tornò a casa propria la mattina per prendersi cura del cane, tornando poi a prendere Chiara per una passeggiata a Pavia. La sera cenarono insieme e si ritirarono a casa di lui, ma Chiara insistette per rientrare alla villetta dopo le due di notte, preoccupata per i gatti.

Il 12 agosto, Chiara visitò la nonna e la casa di riposo e si incontrò con Stasi nel pomeriggio. Il giovane le consigliò di portare delle riviste per intrattenersi mentre lui lavorava. In serata acquistarono delle pizze e le consumarono insieme a casa di lei. La notte, Chiara chiese a Stasi di restare ancora un po’ prima di congedarsi.

Il giorno dell’omicidio: dinamica e comportamento della vittima

Il 13 agosto, secondo le testimonianze, Chiara non avrebbe mai aperto la porta di casa senza sapere chi fosse dall’altra parte, tantomeno in pigiama e con la casa ancora in penombra. Era abitudine sollevare tutte le persiane e sistemarsi prima di ricevere visite. Questi elementi rafforzano l’ipotesi che l’aggressore fosse una persona di estrema fiducia.

La Corte d’Assise d’Appello confermò la condanna di Stasi per il delitto, collocando il fatto intorno alle 9.30 di quella mattina. Tuttavia, la recente inchiesta che coinvolge Andrea Sempio riapre il caso e pone nuovi interrogativi sulla reale dinamica e sulla gestione delle prove.

Chiara Poggi, vittima dell'omicidio di Garlasco