Vai al contenuto

“Il cancro non farà più paura”: il Nobel per la Medicina 2025 riconosce la svolta nelle terapie immunitarie

Il riconoscimento Nobel a Shimon Sakaguchi per la scoperta delle cellule Treg

Il Premio Nobel per la Medicina 2025 è stato assegnato al professor Shimon Sakaguchi, immunologo sperimentale dell’Università di Osaka. La sua ricerca sulle cellule T regolatorie (Treg) ha rappresentato una svolta fondamentale nel campo dell’immunologia e delle terapie oncologiche. Sakaguchi ha sottolineato che, grazie ai progressi scientifici, il cancro potrà diventare una malattia gestibile, perdendo così la sua connotazione di minaccia insormontabile.

Immagine microscopica che mostra le cellule Treg nel tessuto immunitario

Le cellule Treg e il loro ruolo nel sistema immunitario e nelle malattie

Le cellule Treg svolgono una funzione cruciale nel mantenimento dell’equilibrio immunitario, impedendo che il sistema attacchi i tessuti sani dell’organismo. Tuttavia, un loro malfunzionamento può causare malattie autoimmuni come diabete, celiachia e artrite reumatoide. Nel contesto tumorale, invece, un’eccessiva presenza di queste cellule può limitare l’efficacia delle difese immunitarie contro il cancro, favorendo la progressione della malattia.

Il professor Sakaguchi ha dedicato oltre un decennio alla validazione di questa teoria, inizialmente ignorata dalla comunità scientifica, convinto delle peculiarità delle Treg evidenziate dai dati sperimentali.

Prospettive future per le terapie anticancro basate sulle cellule Treg

Secondo Sakaguchi, il 90% delle morti causate dal cancro è dovuto alle metastasi. Limitare la diffusione delle cellule tumorali al sito di origine permetterebbe di intervenire con metodi tradizionali come chirurgia e radioterapia. Le attuali immunoterapie, inclusi i blocchi dei checkpoint immunitari, risultano efficaci solo in una minoranza di casi (20-30%).

La ricerca si sta ora concentrando su strategie per ridurre selettivamente la presenza delle Treg nei tessuti tumorali, attraverso l’impiego di anticorpi monoclonali e farmaci mirati. Questi approcci promettono un trattamento più sicuro, realistico e sostenibile economicamente.

Le sfide della ricerca scientifica in Giappone e l’appello per maggiori investimenti

Nonostante il prestigioso riconoscimento, Sakaguchi evidenzia le difficoltà legate al finanziamento della ricerca in Giappone, soprattutto per i giovani ricercatori che faticano a raggiungere l’indipendenza scientifica. Paesi come Stati Uniti, Cina e Germania investono significativamente di più nel settore, con fondi per l’immunologia che in Giappone risultano inferiori di un terzo rispetto alla Germania, a parità di PIL.

In vista della cerimonia di premiazione a Stoccolma, Sakaguchi e il collega Nobel per la Chimica Susumu Kitagawa stanno preparando un appello congiunto al governo giapponese per aumentare gli investimenti nella ricerca scientifica, con l’obiettivo di contribuire concretamente al progresso dell’umanità.