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La Bce dichiara guerra all’Italia: “Dovete farlo”

La presidente della BCE sottolinea l’importanza della ratifica del Mes

Durante un’audizione alla commissione economica del Parlamento europeo, Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, ha indicato con chiarezza come un solo Stato membro stia impedendo il pieno funzionamento del Meccanismo europeo di stabilità (Mes). Senza citarlo esplicitamente, il riferimento è all’Italia, unico Paese dell’Unione europea a non aver ancora completato il processo di ratifica del trattato.

Il ruolo strategico del Mes per la stabilità finanziaria europea

Lagarde ha sottolineato che, sebbene il Mes sia nato in un contesto storico diverso, è oggi fondamentale per garantire il sostegno economico ai Paesi membri in difficoltà finanziaria. La presidente ha ribadito la necessità che tutti i governi europei ratifichino la riforma, affinché il Mes possa svolgere pienamente la sua funzione di protezione del sistema finanziario e di supporto alle istituzioni in crisi.

La mancata adesione italiana, ha evidenziato Lagarde, rappresenta un ostacolo significativo e rischia di compromettere la capacità dell’Europa di reagire efficacemente a future emergenze economiche.

Conseguenze del blocco italiano e preoccupazioni a Bruxelles

Perché la riforma del Mes entri in vigore, è necessaria l’approvazione unanime dei parlamenti nazionali. L’assenza del via libera italiano impedisce l’attivazione del fondo di riserva per la gestione delle crisi bancarie, risorsa fondamentale per la stabilità del settore finanziario europeo.

A Bruxelles cresce la preoccupazione per la mancanza di una rete di sicurezza comune, soprattutto dopo le recenti crisi bancarie negli Stati Uniti e in Svizzera, episodi che hanno evidenziato la vulnerabilità del sistema finanziario globale e la necessità di una risposta coordinata europea.

GIORGIA MELONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Il Meccanismo europeo di stabilità e le novità della riforma

Il Mes è stato istituito nel 2012 per sostituire gli strumenti di emergenza creati durante la crisi del debito sovrano. Ha l’obiettivo di fornire assistenza finanziaria ai Paesi membri che mantengono un debito pubblico sostenibile.

La riforma introduce la possibilità di utilizzare una parte dei fondi come paracadute per il fondo di risoluzione unico delle banche, con una linea di credito fino a 70 miliardi di euro, per gestire crisi bancarie nazionali. Inoltre, rafforza il coordinamento con la Commissione europea e la collaborazione con investitori privati nelle operazioni di ristrutturazione del debito.

Le ragioni del rifiuto italiano e le implicazioni politiche

Il Parlamento italiano, in particolare la Commissione Bilancio della Camera, ha espresso parere contrario alla ratifica, soprattutto per preoccupazioni riguardo al limitato coinvolgimento parlamentare nelle decisioni di attivazione del Mes e al possibile ridotto controllo sui futuri versamenti di capitale.

Questa posizione riflette la volontà politica di preservare una maggiore sovranità economica nazionale, ma rappresenta un elemento di tensione nei rapporti tra Roma e Bruxelles, come confermato dalle dichiarazioni nette di Lagarde.