Lemon di Yeo-sun Kwon è da poco in libreria stampato da Il Saggiatore. Il nuovo lavoro dello scrittore sud coreano, pluriacclamato autore asiatico, quale rivelazione di questo nuovo millennio, ci racconta una storia semplice e vecchia come il mondo, eppure agghiacciante e complessa come spesso lo è la stesa natura umana
di Mimmo Cacciola
Yeo-sun Kwon è ad una prova letteraria importante: Lemon il suo ultimo romanzo (Editore Il Saggiatore, Collana La cultura, Traduttore:Benedetta Merlini, Pagine 144 € 15,00) trascina il lettore in una spirale di personaggi, situazioni, ricordi, e desiderio di verità che finisce per lasciarlo senza fiato.
«Se tutto quello che era successo in quell’estate non avesse ancora trovato una conclusione? Allora, non l’avrebbe trovata mai. Era impossibile arrestare qualcosa di così orribile e terrificante.» Ecco un incipit che annuncia qualcosa di terribile che sta per accadere
“Kim Hae-on muore – si legge nel risvolto di copertina – il giorno dopo la finale dei mondiali di calcio in Corea del Sud. Il suo corpo, vestito solo di un abito giallo, viene ritrovato nel parco del suo liceo; il cranio spaccato da una pietra. La polizia individua subito due sospetti tra i compagni di scuola: il rampollo Shin Jeong-jun, sulla cui macchina la ragazza è stata vista salire la sera del delitto, e Han Manu, che afferma di averla incrociata di ritorno da una consegna in motorino. Ma i due hanno un alibi e così il caso si chiude senza un colpevole. C’è però qualcuno che non si arrende. Qualcuno convinto che la soluzione si nasconda proprio nei segreti degli studenti. Qualcuno talmente sconvolto dalla morte della ragazza da modellare il volto e il fisico fino ad assomigliarle. Il suo nome è Da-on, Hae-on era sua sorella, e la sua ricerca non avrà termine fino a quando non avrà scoperto la verità; in qualunque modo e a qualunque prezzo. Con Lemon Kwon Yeo-sun dà voce a un’indagine angosciante sulla gelosia e la colpa, che respira le atmosfere di Parasite. Un’opera che attraverso diversi punti di vista disegna il ritratto di un paese diviso, rivelando quanta brutalità e abisso alberghino nei silenzi di ogni vita”.
Forse nella divisione di questo splendido paese del sud est asiatico e nella visione complessa della vita e della morte risiede una ricerca non solo estetica quanto di contenuti che Kweon Yeo-seon conduce prendendo a prestito l’omicidio di una ragazzina innocente. Le critiche, tra le più prestigiose non mancano di lodarlo ecco cosa scrive, per citarne alcuni, il The New York Times: «L’effetto ipnotico di “Lemon” accompagnerà il lettore molto dopo la fine dell’ultima pagina. Una storia intensa e luminosa», gli fa subito eco Kirkus. scrivendo: «Un’agghiacciante riflessione sulle conseguenze del dolore»
Kweon Yeo-seon è uno scrittore sudcoreano nato ad Andong, nella provincia di Gyeongsangbuk-do nel 1965 . Ha avuto brillanti inizi letterari nel 1996, quando il suo racconto Une fente bleu azur (Pureureun teumsae) è stato insignito del premio letterario Sangsang. A quel tempo, dominavano le notizie sulla democratizzazione della Corea del Sud. Le storie di Kweon Yeo-seon non sono considerate convenzionali sia nella forma che nella sostanza. Questo è il motivo per cui a volte ha la reputazione di un’autrice di difficile accesso. Il suo primo racconto, An Azure Slit (Pureureun teumsae), è stato considerato uno dei racconti più straordinari della letteratura coreana dei primi anni 1990. Otto anni dopo la pubblicazione di questo primo racconto, Kweon pubblica una raccolta di racconti intitolati The Virgin’s Skirt (Cheonyeo chima). Questa raccolta si occupa di individui allo sbando che, attraverso tragici destini, giungono a una rassegnazione totale. I personaggi sono per lo più persone disabili da rapporti che la società non accetta, come casi di adulterio o relazioni omosessuali. Incapaci di superare la loro situazione, i personaggi molto spesso vedono le loro relazioni crollare. Nella sua terza raccolta, I giorni del nastro rosa (Bunhong ribonui sijeol), i personaggi sono solitamente persone che hanno fallito nella loro vita. Queste sono persone che hanno spesso difetti fisici o di personalità. In questi racconti, i personaggi falliscono non a causa di influenze esterne, ma a causa dei propri difetti o sfortuna.