È disponibile per i tipi dell’editore Cortina il bel saggio sulla paura in forma di lezioni sulla sopravvivenza a cura dell’etologo americano dal titolo Paura, Lezioni di sopravvivenza della natura selvaggia. Le tesi sostenute sono le stesse che fanno sopravvivere gli animali e che hanno permesso all’uomo in migliaia di anni di evoluzione di scalare la catena alimentare
di Mimmo Cacciola
A dispetto di quanto andava predicando il papa santo Giovanni Paolo II in alcuni casi bisogna avercela la paura e tenersela pure ben stretta, a sentire l’etologo Daniel T Blumstein essa ci salverà la vita. Così è stato per i nostri antenati Sapiens e forse anche per quelli prima di loro e così sarà per chissà quanto tempo ancora. Tutto questo è bene descritto nel saggio edito da Cortina Raffaello dal titolo Paura, Lezioni di sopravvivenza della natura selvaggia (Editore Cortina Raffaello, Traduttore Sabrina Placidi, Collana Scienza e idee, pagg. 286, € 22,80) finalmente sugli scaffali delle librerie.
“Gli animali – si legge nelle note di presentazione – ci insegnano ad affrontare i rischi senza panico. La paura, affinata da milioni di anni di selezione naturale, ha mantenuto in vita i nostri antenati. Ma abbiamo ancora molto da imparare su come gestire la nostra risposta al pericolo. Da più di trent’anni, Daniel Blumstein studia le risposte di paura degli animali. Le sue osservazioni portano a una conclusione definitiva: la paura preserva la sicurezza, ma a caro prezzo. Uno stormo di uccelli in cerca di cibo spende energia preziosa prendendo rapidamente il volo quando appare un rapace. Ma se, da un lato, gli uccelli riescono a fuggire, dall’altro si lasciano alle spalle la loro fonte di cibo. Tra gli esseri umani, la paura è spesso una risposta comprensibile alle fonti di minaccia, ma può comportare un impatto elevato sulla salute e sulla produttività. Approfondendo le origini evolutive e i contesti ecologici della paura tra le specie, Blumstein considera ciò che possiamo imparare dai nostri simili animali, dai successi e dai fallimenti. Osservando come gli animali sfruttino l’allarme a proprio vantaggio, possiamo sviluppare nuove strategie per affrontare i rischi senza panico”.
Paura si ma sotto controllo. Gestirla imparando dalle altre specie che, nel tempo, sono diventate maestre. Guardarsi le spalle per sopravvivere senza troppi patemi d’animo: ecco la soluzione e forse la panacea a molti mali moderni, anche psicologici. Parola di Daniel T, Blumstein. E sono, ovviamente d’accordo anche i critici che così si sono espressi: «Blumstein, che è una star dell’etologia, famoso per i suoi studi sulle marmotte, sostiene l’utilità della paura. Che ha insegnato ai nostri antenati ad essere cauti, a fiutare i pericoli a evitarli e a elaborare strategie di sopravvivenza. Consegnandoci un’eredità evolutiva affinata in milioni di anni di brividi.» firmato Marino Niola, Robinson de la Repubblica
Daniel T. Blumstein è un etologo e biologo della conservazione. È professore presso il Dipartimento di Ecologia e Biologia Evoluzionistica, nonché professore per l’Institute of the Environment and Sustainability, presso l’ Università della California. È autore o co-autore di oltre 300 articoli in riviste scientifiche peer-reviewed. Inoltre, ha scritto il libro The Failure of Environmental Education (and How We Can Fix It) con Charles Saylan. A causa del suo lavoro nel campo della conservazione e dell’istruzione, è stato invitato a partecipare alla prima conferenza in assoluto della Casa Bianca degli Stati Uniti sull’educazione ambientale. Blumstein ha conseguito un dottorato di ricerca in comportamento animale nel 1994 e un master in comportamento animale nel 1990, entrambi presso l’Università della California. Ha conseguito una laurea in biologia ambientale, della popolazione e organismica e conservazione ambientale presso l’ Università del Colorado a Boulder nel 1986. È stato editore delle riviste Animal Behavior ed Evolution, Medicine, and Public Healthdal. Ispirato dalle urla di una marmotta, ha condotto uno studio, pubblicato su Biology Letters, indagando le non linearità del suono e il loro effetto sulla risposta. Il rapporto ha rilevato che l’aggiunta di elementi non lineari ha prodotto risposte e valenza più forti, il che implica che le non linearità nei suoni li rendono più spaventosi.
Daniel T. Blumstein
Paura. Lezioni di sopravvivenza dalla natura selvaggia
Cortina Raffaello, 2022