Cos’è la malinconia? Non è depressione, né rabbia né amarezza, ma è una risposta serena, gentile, saggia e benevola alle difficoltà della vita, in perfetto equilibrio tra la disperazione da un lato e l’ottimismo ingenuo dall’altro.
Questo stato d’animo che nei secoli ha tanto riempito le pagine di poesia e prosa è il centro del nuovo saggio di Alain de Botton, scrittore svizzero ma inglese d’adozione, dal titolo “La varietà della malinconia” (Guanda editore, traduzione di Mariella Milan).
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Il saggio si occupa delle sfaccettature migliori di quello che viene considerato un sentimento, uno stato d’animo nobile, invitando il lettore a non vergognarsi dei momenti di malinconia ma di viverli appieno. Alain de Botton è un profondo conoscitore delle passioni e delle emozioni umane che racconta nei suoi saggi con leggerezza, acume e grande capacità divulgativa. In questo libro raccoglie e interpreta con cura una gamma degli stati d’animo malinconici più universalmente riconoscibili, dalla malinconia della domenica sera a quella dell’adolescenza, a quella della fine dell’estate e dell’innamoramento, aiutando il lettore a riconoscerla e viverla pienamente.
Un’analisi e una celebrazione dello stato dell’animo meno conosciuto e più prezioso che l’uomo possa provare. La malinconia, secondo l’autore, è anche per molti un segreto ben custodito. Coloro che la provano tendono a nasconderla e non ne sentiamo parlare spesso. Anzi, languisce inesplorata in un’epoca ipercompetitiva, rumorosa, frenetica come quella attuale. Eppure meriterebbe più attenzione.
Alain de Botton
Varietà della malinconia
Guanda, 2022