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“Tre ciotole”: Michela Murgia e la rinascita dopo la crisi

Il libro presentato oggi è una recente pubblicazione che ha raggiunto le prime posizioni nella lista dei libri più venduti della settimana. Si tratta di “Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi“, l’ultima opera di Michela Murgia.

L’autrice, che di recente ha rivelato di essere affetta da una forma avanzata di cancro, ha voluto condividere con noi un libro ricco di esperienze personali e preziosi aneddoti legati alla sua amata Sardegna. Non ha però trascurato i numerosi riferimenti alla crisi vissuta da vari artisti e intellettuali.

Andiamo subito a leggere la trama di “Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi“!

I personaggi di questo nuovo libro di Michela Murgia si innamorano di sagome di cartone o di miniature di pretoriani, nutrono sentimenti contrastanti verso i bambini, anche se li portano nel grembo. Abbandonano una donna ma restano intrappolati in lei, esprimono amore e rabbia, si feriscono, tradiscono, si ammalano. Questi sono solo alcuni dei protagonisti di questo romanzo, in cui le storie si intrecciano e i personaggi stanno attraversando un profondo cambiamento che li costringe ad adottare nuove forme di sopravvivenza emotiva.

“A volte, una sera, ti siedi a tavola e la vita che conoscevi è finita.” Talvolta, ciò che stravolge la vita è una perdita, una ferita, un licenziamento, una malattia, la perdita di una certezza o di un amore. È sempre un cambiamento dell’orizzonte delle tue speranze che non lascia scampo. Attraversare quella linea di crisi mostra che spesso la migliore risposta a un disastro incontrollabile è un disastro che puoi controllare, perché tu stesso l’hai generato. Con uno stile impeccabile, Murgia scrive per tutti noi un libro straordinariamente originale, che richiama in mente una serie di altre grandi opere letterarie: “Il crollo” di Fitzgerald, “Lo zen e il tiro con l’arco” di Herrigel e “L’anno del pensiero magico” di Didion.

L’intervista in cui Michela Murgia ha presentato “Tre ciotole” è stata estremamente commovente. L’autrice sarda ha rivelato di essere affetta da un cancro in fase avanzata, il quale molto probabilmente le causerà la morte. Tuttavia, ha affermato con una sorprendente sicurezza e serenità di essere tranquilla all’idea di affrontare un destino simile e di considerare la malattia che è cresciuta dentro di lei non come un nemico da combattere, ma come una parte indissolubile del suo corpo.

“Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi“ è un libro che riflette su come esperienze apparentemente negative e le crisi che ne derivano possano rappresentare una svolta, permettendo di rinascere, di ritrovare l’essenza della vita e di apprezzare ancor di più il dono gratuito che ci è stato fatto e che troppo spesso diamo per scontato.

Michela Murgia Michela Murgia, scrittrice, blogger, critica letteraria ed opinionista, è una delle autrici italiane più amate degli ultimi anni. È nata a Cabras il 3 giugno 1972 e ha trascorso la sua infanzia e giovinezza nella sua amata Sardegna, vivendo una vita incredibilmente avventurosa. Prima di raggiungere il successo nel campo della scrittura, l’autrice di “Tre ciotole” ha svolto una serie di lavori, tra cui insegnante di religione, portiera notturna, dirigente amministrativa in una centrale termoelettrica, operatrice fiscale e venditrice di multiproprietà.

È incredibile pensare che una sola persona abbia vissuto così tante esperienze diverse. Tuttavia, Michela Murgia è la prova che inseguire i propri sogni nonostante le difficoltà iniziali e le avversità può essere un percorso meraviglioso e significativo. Nel 2012 ha pubblicato “Il mondo deve sapere”, un racconto satirico che mette in luce la condizione degli operatori dei call-center, un lavoro che l’autrice stessa ha svolto per un certo periodo.

Da quel momento, il suo successo è cresciuto in modo esponenziale, soprattutto grazie al romanzo “Accabadora”, che ha ricevuto il prestigioso Premio Campiello. Oltre alla scrittura, Michela Murgia ha sempre nutrito interesse per il mondo che la circonda, in particolare per gli aspetti socio-culturali. Nel corso degli anni, è diventata un punto di riferimento fondamentale per molte donne, creando una vera e propria comunità che trova ispirazione nella sua figura nel quotidiano.

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