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“Punto pieno”, Simonetta Agnello Hornby racconta la Sicilia segreta

di Mimmo Cacciola

Esiste una Sicilia che può essere raccontata in modo nuovo. Ci prova e sembra riuscirci l’avvocato Simonetta Agnello Hornby dal suo buen ritiro londinese col suo ultimo romanzo dal titolo Punto Pieno (Editore Feltrinelli, Collana: I narratori, Pagine:336 p., € 18.00) in uscita nelle librerie italiane.

Ecco cosa scrivono dalla redazione editoriale: “Dal 1955 al 23 maggio del 1992, quando furono uccisi Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, Simonetta Agnello Hornby tiene stretto il filo della saga famigliare cominciata con Caffè amaro e proseguita con Piano nobile per consegnarci un appassionante ricamo di omicidi, ossessioni, amori, violenze della Sicilia uscita martoriata dal Secondo conflitto mondiale e pronta a patire, protagonista e vittima, altre guerre”.

Ma di cosa parla veramente questo lavoro di Simonetta? Abbiamo estratto una frase che forse ne da il senso: “Siamo fragili, e siamo imperfetti. Imperfetto è il mondo, non l’amore. E noi ricamiamo, continuiamo a ricamare, con amore”. Ma non basta. Perché la vicenda di Andrea Sorci è più complessa, Ecco cosa ci dice il risvolto di copertina

Andrea Sorci, in preda a un accesso di rabbia, uccide la sua domestica continentale. L’omicidio viene insabbiato dal figlio illegittimo del barone Sorci, il potentissimo Peppe Vallo, altrimenti noto come l’Americano. Rico, nipote di Andrea, che sa ma non parla, è un uomo tormentato, deluso dalla Sicilia ferita del dopoguerra: vive accanto a Rita, che ama e non può fare a meno di tradire. Eppure qualcosa si muove: tre donne, le zie che i Sorci hanno ribattezzato le Tre Sagge, fondano nella sagrestia della chiesa dei Santi Scalzi il Circolo del Punto Pieno, dove ricamano corredini, tovaglie, lenzuola, asciugamani. Dalla nobildonna alla monaca di casa, alla prostituta, in quel tripudio febbrile delle dita si dà forma a una sorta di adunanza femminile dove si discute, si commenta, ci si consola, si offre una speranza di cambiamento e si rammendano traumi sociali e famigliari”.

È la summa del curtigghiu del sud Italia, tutto femminile, tutto matronesco, tutto segreto, elevato a maestria dell’arte ricamatoria, rappresentazione di un mondo nato arcaico e che va scomparendo. Forse non il gusto del pettegolezzo e del racconto, che non deve mai essere smodato, troppo velenoso o fine a sé stesso.

È una nuova sorellanza – si legge infine nelle note –  basata su una “separazione dal mondo fuori che solo le donne, quando sono insieme, riescono a creare e a difendere. Intanto, però, l’uomo vola sulla Luna, gli studenti si ribellano. E la tensione positiva dei movimenti a cavallo fra gli anni sessanta e settanta si scontra con le contraddizioni dell’isola”.

Simonetta Agnello Hornby, vive dal 1972 a Londra, dove svolge la professione di avvocato ed è stata presidente, per otto anni, del Tribunale di Special Educational Needs and Disability. Il suo primo romanzo, La mennulara (la raccoglitrice di mandorle), pubblicato da Feltrinelli nel 2002 e ripubblicato sempre da Feltrinelli nel 2019, un vero e proprio caso letterario, è stato a lungo ai vertici delle classifiche ed è stato tradotto in molte lingue, ricevendo nel 2003 il Premio Letterario Forte Village. Nello stesso anno, ha vinto il Premio Stresa di Narrativa e il Premio Alassio 100 libri Un autore per l’Europa, ed è stato finalista del Premio del Giovedì Marisa Rusconi. Tra i suoi titoli più celebri ricordiamo: con Feltrinelli La zia marchesa (2004), Boccamurata (2007), Vento scomposto (2009), La monaca (2010), La cucina del buon gusto (con Maria Rosario Lazzati, 2012), Il veleno dell’oleandro (2013), Il male che si deve raccontare (con Marina Calloni, 2013), Via XX Settembre (2013), Caffè amaro (2016), Nessuno può volare (2017). Ha inoltre pubblicato: Camera oscura (Skira, 2010), Un filo d’olio (Sellerio, 2011), La pecora di Pasqua (con Chiara Agnello), La mia Londra (Giunti, 2017), Il pranzo di Mosè (Giunti, 2014), Siamo Palermo con Mimmo Cuticchio (Mondadori, 2019), Piano nobile (Feltrinelli, 2020) e Punto pieno (Feltrinelli, 2021).

Simonetta Agnello Hornby
Punto pieno
Feltrinelli, 2021

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