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5 libri da leggere quando ci si sente soli

La solitudine è un’esperienza universale che può affliggere ognuno di noi a un certo punto della vita. Quando ci troviamo in uno stato di isolamento emotivo, i libri possono diventare compagni preziosi, capaci di offrirci conforto, ispirazione e una connessione emotiva con i personaggi e le storie che ci raccontano. In questo articolo, esploreremo cinque libri che rappresentano delle potenti letture da affrontare quando ci sentiamo soli. Questi romanzi ci immergeranno in mondi alternativi, ci faranno riflettere sulla solitudine umana e ci aiuteranno a trovare una prospettiva diversa sulle nostre esperienze personali.

“Il mio anno di riposo e oblio” di Ottessa Moshfegh

La solitudine assume molteplici sfaccettature, spesso manifestandosi come uno stato mentale, il desiderio fisico di essere soli o persino la paura di esserlo. A volte è una combinazione di tutti questi elementi, come nel geniale romanzo di Ottessa Moshfegh, “Il mio anno di riposo e oblio”. La protagonista, stanca e insoddisfatta di tutto ciò che le accade, decide di interrompere la sua esistenza e di cancellarsi dal mondo attraverso il sonno, l’oblio, per 365 giorni.

Indipendentemente dal successo del suo intento, ciò che conta sono le motivazioni che la spingono a prendere questa decisione, e la potenza di questa storia risiede proprio nelle domande che ci pone. Cosa scatena in noi questo immenso senso di inadeguatezza che ci porta all’isolamento, nonostante viviamo in una società iperconnessa?

Mrs. Dalloway” di Virginia Woolf

Queste stesse domande e interrogativi erano un peso nel cuore di Clarissa, la “Mrs. Dalloway” di Virginia Woolf, in un’epoca e un mondo completamente diversi. Mentre cammina per le strade di Londra con un’apparente fierezza, Clarissa è assalita da mille ombre, ricordi di tempi felici che non torneranno, memorie e desideri inconfessabili, che devono rimanere custoditi nel segreto della solitudine dei suoi pensieri. Pur facendo parte dell’alta società, Clarissa si sente allo stesso tempo emarginata, senza sapere spiegare il motivo. È proprio per questo che rimane scossa e turbata dalla notizia del gesto estremo di Septimus Smith. Il turbamento suscita in lei empatia per quell’uomo abbandonato nella sua disperazione, ma anche ammirazione per la scelta del suicidio, che appare come un atto liberatorio e catartico.

“Chiaroscuro” di Raven Leilani

L’inquietudine e la paura di sentirsi diversi, di non essere all’altezza del giudizio altrui, generano la gabbia della solitudine in Edith, una giovane afroamericana in perenne bilico tra ciò che vorrebbe essere ed esprimere e ciò che invece è costretta a fare per sopravvivere in una società che la respinge. Edith è il spietato e profondamente umano personaggio creato da Raven Leilani nel romanzo “Chiaroscuro”. Edith è sola anche quando un uomo sceglie di amarla, e ancora di più quando viene accolta nella sua famiglia. È sola perché sceglie di esserlo. Tuttavia, la sua solitudine offre una piccola via di redenzione, nella sua accettazione della propria meravigliosa imperfezione.

“Nelle terre estreme” di Jon Krakauer

La solitudine può anche essere un atto di ribellione, un modo di allontanarsi da un mondo che non comprendiamo e che ci sembra ostile. Questa è la scelta compiuta da Christopher McCandless, raccontata da Jon Krakauer nel suo celebre libro “Nelle terre estreme”, trasposto anche in un film poetico diretto da Sean Penn e con una magistrale colonna sonora di Eddie Vedder. Christopher abbandona la sicurezza e la tranquillità della sua famiglia borghese per cercare un modo di vivere diverso, più autentico e vero. Per farlo, si avventura nelle terre selvagge e remote, sfidando la natura ostile e affrontando le proprie paure più profonde. La solitudine diventa il suo compagno di viaggio, permettendogli di ritrovarsi e superare le barriere create dalla paura, scoprendo il vero significato dell’esistenza umana.

“Silenzio” di Erling Kagge

Il silenzio, spesso associato alla solitudine, gioca un ruolo fondamentale nella nostra comprensione di noi stessi e del mondo che ci circonda. Erling Kagge, nell’illuminante libro “Silenzio”, ci invita a rivalutare l’importanza della mancanza di rumore, sia dentro di noi che intorno a noi. Ci incoraggia ad abbracciare il vuoto interiore non come una condizione da evitare, ma come un’opportunità per approfondire la nostra comprensione di noi stessi e per ritrovare l’equilibrio interiore. Nell’accogliere il silenzio e nella solitudine che esso porta con sé, possiamo scoprire nuove possibilità di crescita, cambiamento e miglioramento personale.

La solitudine può essere un sentimento difficile da affrontare, ma può anche essere un’opportunità per la crescita personale, la riflessione e l’autodescoperta. I libri hanno il potere di accompagnarci in questo viaggio interiore, offrendoci una via di fuga, ispirazione e conforto quando ne abbiamo più bisogno. I cinque libri suggeriti in questo articolo, “Il mio anno di riposo e oblio” di Ottessa Moshfegh, “Mrs. Dalloway” di Virginia Woolf, “Chiaroscuro” di Raven Leilani, “Nelle terre estreme” di Jon Krakauer e “Silenzio” di Erling Kagge, offrono una gamma di prospettive sulla solitudine umana, invitandoci a esplorare emozioni complesse, riflettere sulle nostre esperienze personali e scoprire nuovi orizzonti. Sia che vogliamo sentirsi meno soli, trovare conforto nelle storie di altri individui o semplicemente cercare una comprensione più profonda di noi stessi, questi libri sono delle scelte preziose da aggiungere alla nostra lista di lettura quando ci sentiamo soli.

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