
A venticinque anni dalla morte di Bettino Craxi, Aldo Cazzullo, vicedirettore del Corriere della Sera, torna in libreria con un nuovo saggio intitolato “Craxi – L’ultimo vero politico” (Rizzoli). Il libro, che esce a metà gennaio, si configura come un’analisi esaustiva della figura di Craxi, un uomo di potere tanto osannato quanto odiato, un capro espiatorio della stagione del malaffare, e allo stesso tempo, una figura che ha segnato in modo indelebile la politica italiana.
Un racconto biografico e politico
Cazzullo parte da un punto cruciale della storia recente: la fine della Prima Repubblica e la figura controversa di Bettino Craxi. Il saggio si concentra su una “parabola umana e politica”, arricchita da foto inedite e aneddoti poco noti. A differenza di altri racconti sulla sua figura, l’autore non si limita a narrare gli eventi pubblici ma ricostruisce anche la dimensione più intima e personale del politico, raccontando episodi significativi legati agli ultimi mesi della sua vita, durante l’esilio ad Hammamet.
Il libro si apre con il ricordo personale di Cazzullo, che nel 1999 si trovava a Tunisi quando apprese della morte di Craxi, ricoverato in ospedale per una malattia che lo avrebbe portato alla morte. L’autore ripercorre quindi il ruolo di Craxi nella modernizzazione dell’Italia repubblicana, ma anche nella caduta del sistema dei partiti, portando alla luce la figura di un uomo che, nonostante i suoi errori e le sue contraddizioni, ha rappresentato un punto di svolta nella politica del paese.

Un uomo tra potere e isolamento
Cazzullo dedica ampio spazio a quella che definisce la parabola dell’esilio, descrivendo Craxi come un uomo di potere che, al termine della sua carriera politica, è diventato un simbolo di potere e isolamento. Craxi, da statista venerato, è stato trasformato da “Cinghialone” in bersaglio politico, come lo definì lo stesso Eugenio Scalfari, suo acerrimo nemico. Il saggio non nasconde le ombre della sua figura, ma cerca di offrire una visione equilibrata della sua eredità politica, mettendo in luce anche la sua umanità.
Un’eredità ambigua
Cazzullo offre una riflessione sulla fine della Prima Repubblica e sul ruolo che Craxi ha avuto come rappresentante di una classe politica ormai in declino. Il leader socialista, simbolo di un’epoca, è stato sia acclamato che ostracizzato, ma il suo ruolo nella storia italiana rimane centrale. Il libro, quindi, non solo ripercorre la vita del politico, ma cerca di tracciare un’analisi approfondita della sua eredità, un nodo mai sciolto che trova in Bettino Craxi una delle sue rappresentazioni più emblematiche.
“L’ultimo vero politico”, come lo definisce Cazzullo, è un saggio che va oltre la mera cronaca storica, esplorando la figura di Craxi con un approccio critico ma anche umano, cercando di capire chi fosse davvero l’uomo dietro il politico e quale sia stato il suo impatto sulla politica italiana.